martedì, Dicembre 30, 2025

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Michele Conforti
Michele Conforti
Eh si... non si direbbe ma sono appassionato di cinema e serie tv...

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STRANGER THINGS 5×07 Volume 2 Recensione Il Ponte

Mettetevi comodi, fate un bel respiro profondo e, per favore, se avete ancora il cuore che batte a mille dopo la visione, spegnete qualsiasi distrazione. Se siete qui, probabilmente state cercando di rimettere insieme i pezzi della vostra sanità mentale. Ci siamo passati tutti, vero? Quel 26 dicembre, probabilmente intorno alle 2:00 del mattino, mentre il mondo fuori digeriva ancora il pranzo di Natale immerso nel silenzio, noi eravamo lì. Occhi sgranati, mani sudate, in preda a un binge-watching di Stranger Things, selvaggio e fisicamente doloroso.

Dovevamo sapere. Avevamo la necessità viscerale di capire come i fratelli Duffer avrebbero gestito il peso di dieci anni di aspettative in questo Volume 2. E ora che siamo arrivati all’analisi dell’Episodio 7, intitolato “Il Ponte”, la sensazione è una sola: vertigine.

Questo articolo è diviso in due parti ben distinte per rispettare la vostra esperienza di visione. La prima parte è rigorosamente NO SPOILER: analizzeremo l’atmosfera, la regia, la crescita degli attori e le tematiche generali senza rovinarvi alcuna sorpresa sulla trama. La seconda parte, segnalata da un enorme avviso, sarà una zona di guerra FULL SPOILER: lì entreremo nel dettaglio di ogni singolo colpo di scena, del piano finale e di quel dialogo che ha fatto tremare i social media. Benvenuti nella resa dei conti di Hawkins. Benvenuti su Top Games Italia.

Stranger Things 5×07 Volume 2 Il Ponte No Spoiler

Iniziamo subito togliendo di mezzo l’elefante nella stanza, quella critica che sta rimbalzando sui social come una pallina da ping-pong impazzita da chi, forse, ha guardato la serie scrollando TikTok: “Gli episodi sono lenti”, “Parlano troppo”, “Vogliamo più azione”. Amici, ma di cosa stiamo parlando esattamente? Siamo alla fine di un percorso durato un decennio. Davvero vi aspettavate solo esplosioni in CGI e mostri urlanti per sessanta minuti di fila?

Holly Wheeler Stranger THings volume 2

L’Episodio 7, “Il Ponte”, è la risposta definitiva a queste critiche. Ci troviamo in quella condizione narrativa necessaria in cui tutti i nodi devono arrivare al pettine. Non puoi chiudere una saga di questa portata titanica solo con l’adrenalina; hai bisogno che gli archi narrativi si compiano, che le parole non dette vengano finalmente urlate in faccia, che le ferite aperte dal 2016 vengano disinfettate e curate. Quella che alcuni definiscono “lentezza”, in realtà, è pathos. È un lavoro di scrittura certosino volto a preparare il terreno per un finale che si preannuncia molto più amaro e complesso di quanto il nostro cuore nostalgico possa sopportare.

Un Cast che non è più “Ragazzini in Bici”

Un aspetto che colpisce come un pugno nello stomaco in questo settimo capitolo è la crescita a livello attoriale di tutto il cast. Non stiamo più guardando una serie sci-fi per ragazzi o un teen drama soprannaturale; sembra di assistere a un dramma umano profondissimo, degno delle migliori produzioni HBO.

Ogni espressione, ogni sguardo di Millie Bobby Brown, di Finn Wolfhard, di Noah Schnapp o di Sadie Sink è gestito con una precisione chirurgica che ti fa dimenticare la finzione. Li guardi e non vedi attori miliardari; vedi soldati. Sono sporchi, sono stanchi, hanno le occhiaie vere di chi non dorme da giorni. La regia indugia sui loro volti proprio per farci sentire il peso di dieci anni di battaglie. Se il Volume 1 serviva a ricordarci chi erano, questo episodio serve a mostrarci chi sono diventati: adulti forgiati dal trauma. Se qualcuno definisce questo “pesante”, noi lo definiamo necessario ed emozionante. È la dignità che questi personaggi meritavano.

L’Atmosfera: Addio Anni ’80 Colorati di Stranger Things

Dimenticate i neon del centro commerciale Starcourt. Dimenticate i colori caldi della nostalgia. La fotografia de “Il Ponte” ha abbandonato definitivamente quella patina rassicurante per abbracciare un look post-apocalittico. Siamo dalle parti di Terminator o delle atmosfere claustrofobiche di Alien.

C’è una tensione palpabile nell’aria, una sensazione di “fine dei giochi” che permea ogni scena. Anche i momenti di dialogo, quelli più intimi, avvengono con la consapevolezza che potrebbe essere l’ultima volta che quei personaggi si parlano. I Duffer Brothers hanno alzato l’asticella tecnica: gli effetti visivi sono sontuosi, ma mai invasivi. Servono la storia, non il contrario. La rappresentazione delle dimensioni alternative in questo episodio raggiunge vette artistiche che mescolano l’orrore organico di Cronenberg con la grandiosità epica del fantasy oscuro.

Prepararsi al Salto di Stranger Things

“Il Ponte” non è un episodio riempitivo prima del gran finale. È la chiave di volta. È il momento in cui la strategia prende il sopravvento sulla disperazione. Se nelle stagioni passate i piani venivano fatti in scantinati mangiando pizza, qui si fanno in trincea, con la consapevolezza che il sacrificio non è più un’opzione remota, ma una probabilità statistica. È un episodio che richiede attenzione. Non guardatelo mentre cucinate o chattate. Ogni frase detta qui avrà una ripercussione devastante nel finale. È cinema prestato alla televisione.

E ora, se non avete ancora visto l’episodio, FERMATEVI QUI. Quello che segue è un territorio oscuro, pieno di rivelazioni che vi rovinerebbero l’esperienza. Se invece siete pronti a scendere nella tana del Bianconiglio (o meglio, nell’Abisso), proseguite pure.

Stranger Things 5×07 Volume 2 Il ponte Con Spoiler

Entriamo nel vivo. I primi cinque minuti dell’Episodio 7 demoliscono completamente la nostra geografia di Hawkins. Fino a ieri eravamo convinti che il problema fosse il “Sottosopra”, quella dimensione speculare sotto i nostri piedi. Beh, Stranger Things ha appena riscritto le regole.

Holly wheeler Abisso volume 2

Holly Wheeler, la piccola che in questo volume è diventata un gigante narrativo, si risveglia. Ma non è a casa. E non è nemmeno nel Sottosopra classico. Si trova in una dimensione che il video e la narrazione definiscono come “L’Abisso”. Attenzione a questo dettaglio: l’Abisso non è “sotto”. È “sopra”. È la parte superiore della clessidra, una dimensione che sta collassando sulla nostra. Qui il tempo non è fermo al 1983; qui la realtà è fluida, organica, terrificante.

La scenografia ci presenta l’Albero del Dolore. Non sono piante; sono strutture di carne e viticci pulsanti dove sono intrappolati altri bambini. È una visione dantesca. Holly tenta una fuga disperata, una corsa che ti toglie il fiato, verso un portale che dà sul Sottosopra. Vediamo Nancy, dal tetto del laboratorio nella dimensione speculare, che la sente cadere. È il classico momento di speranza… che viene brutalmente stroncato. Vecna interviene. Blocca Holly a mezz’aria e la trascina di nuovo su, nell’oscurità. È la conferma che Henry Creel ha il controllo totale. E la cosa peggiore? Gli altri bambini sono stati lobotomizzati. Vecna ha spento le loro menti, trasformandoli in gusci vuoti, e ha convinto Derek (il piccolo alleato) che Max e gli altri siano i mostri. È il trionfo dell’isolamento psicologico: dividere le vittime, confondere la realtà, regnare sul dolore.

Scacco Matto: Il Ritorno del Professor Clarke in Stranger Things

Mentre nell’Abisso si consuma l’orrore, a Hawkins Erica Sinclair compie la mossa tattica del secolo. In un mondo militarizzato, Erica rintraccia l’unica persona che può dare un senso al caos: il professor Scott Clarke. Rivederlo è stato come ricevere un abbraccio dal 2016. Ma il contesto è cambiato: non siamo a lezione di scienze. Siamo in guerra. Clarke è fondamentale perché è l’unico capace di ristabilire una connessione radio stabile con il Sottosopra, aggirando le interferenze dei portali.

Il Professor Clark

Il gruppo “Adulti” (Undici, Kali, Hopper, Joyce, Murray) scende nel laboratorio del mondo reale — riaperto grazie ai portali che i militari non sono riusciti a sigillare — e grazie a Clarke riaggancia il segnale con Dustin, Steve, Nancy e Jonathan. Quella voce alla radio non è solo comunicazione; è il filo che tiene uniti i mondi.

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Operazione La Fisica del Fagiolo Magico

Ed è qui che l’episodio tocca vette di genialità narrativa. Dustin, con i piani rubati di Brenner in mano, ci spiega la struttura del nemico: un ponte a clessidra. Vecna è nel bulbo superiore (l’Abisso), noi siamo in quello inferiore. Per vincere, bisogna far collassare il ponte.

Steve Harrighton Operazione Beanstalk

Ma l’idea pratica, quella folle e suicida, non viene dallo scienziato. Viene da Steve Harrington. Steve propone l’Operazione Fagiolo Magico. Il piano è questo: usare la torre radio dello Squawk non per trasmettere, ma come una lancia. Bisogna aspettare che la fusione tra i mondi arrivi al punto critico, quando le dimensioni si sovrappongono quasi perfettamente. In quel momento, la torre perforerà fisicamente la membrana dell’Abisso, creando una scala per salire direttamente nella tana del lupo.

Un team d’assalto (Nancy, Jonathan, Steve, Dustin) dovrà scalare la torre mentre il mondo crolla, entrare nell’Abisso e piazzare una bomba al cuore dell’Albero del Dolore. È un piano da Goonies, rischioso, assurdo, ma scientificamente è l’unica chance. E il fatto che sia Steve a proporlo ci fa tremare: spesso, chi ha l’idea eroica è il primo a cadere per realizzarla. Quell’abbraccio con Dustin nell’episodio precedente ora suona come una campana a morto.

Will Byers: La Verità come Arma di Distruzione di Massa

Arriviamo al cuore emotivo dell’episodio. Il momento che ha scatenato discussioni infinite: il coming out di Will. Ho letto commenti in rete che dicono “Perché ora? Non c’è tempo!”. Ragazzi, se la pensate così, vi siete persi il sottotesto dell’intera serie. Will rivela la sua sessualità a Joyce, Jonathan e agli amici. Non è un momento filler. È una liberazione spirituale e strategica.

Will Byers Stranger things volume 2

Per anni, Vecna ha usato il segreto di Will, la sua vergogna, il suo sentirsi “sbagliato”, come un gancio psichico. Il mostro si nutre di segreti e traumi. Mantenendo quel segreto, Will offriva a Vecna una porta d’accesso privilegiata. Nel momento in cui Will parla, si toglie la maschera. Si purifica. Quel gancio psichico si spezza, o meglio, cambia polarità. Will non è più la vittima passiva, il “ragazzo zombie”. Ora è un uomo libero che può usare la sua connessione con l’alveare non per essere spiato, ma per spiare. È una mossa di contro-intelligence magistrale travestita da momento emotivo. Will è pronto a entrare nella mente di Vecna come agente doppiogiochista.

Il Conflitto Ideologico: Kali vs Hopper In Stranger Things Volume 2

Infine, la bomba a orologeria pronta a esplodere nel finale. Il ritorno di Kali (Otto) non è una rimpatriata felice. Kali è una veterana distrutta dal nichilismo. Ha capito una verità scomoda: i militari e il governo non smetteranno mai di dare la caccia a lei e a Undici. Il loro sangue è il codice sorgente. Sono armi, non persone.

Hopper volume 2

Kali propone a Undici un patto di morte: sacrificarsi insieme sul ponte quando collasserà. “Smettiamo di essere esperimenti. Scompariamo insieme al mostro”. Per Kali, l’unica vera libertà è la fine. Vuole salvare la sorella dalla vita, che lei vede come una condanna eterna alla fuga. Dall’altra parte c’è Jim Hopper. Lui sente la puzza di bruciato. Capisce che Kali sta indottrinando Undici, trascinandola nel suo baratro emotivo. Hopper rappresenta la speranza testarda, la voglia di combattere per una cena riscaldata al microonde e una serata tranquilla, anche se imperfetta.

La tensione tra Hopper e Kali è elettrica. Hopper non si fida, vede lo sguardo di chi non ha più nulla da perdere. E noi restiamo con il dubbio atroce: nel momento decisivo, Undici sceglierà la vita difficile promessa da Hopper e Mike, o la pace eterna offerta da Kali? La teoria che Kali possa tradire il gruppo all’ultimo secondo, non per malvagità ma per una contorta forma di amore e protezione, è la minaccia più concreta per il gran finale.

Verso il Vuoto di Stranger Things

Siamo arrivati alla fine di questa analisi fiume. L’Episodio 7 ci lascia con 17 archi narrativi aperti, un piano suicida e il cuore in gola. I personaggi hanno parlato, hanno pianto, si sono liberati dei loro segreti. Ora non resta che il sangue, la polvere e l’acciaio della torre Squawk. Se pensate che questa stagione sia pesante, preparatevi, perché il finale potrebbe distruggerci.

Steve sopravviverà alla scalata? Will reggerà lo scontro mentale con un Vecna furioso? E soprattutto, Undici sceglierà di vivere o di svanire?

E come di consueto Tocca a VOI! 

Lo scopriremo presto. Nel frattempo, diteci la vostra: il piano Beanstalk è geniale o è una condanna a morte? Kali è un’alleata o il vero pericolo finale? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto, iscrivetevi al canale YouTube di Top Movies e attivate la campanella e non dimenticate di fare un salto sulla nostra sezione Tech! 

Ci vediamo dall’altra parte del portale. Buona fortuna a tutti.

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