Se state leggendo queste righe, probabilmente il vostro cuore ha appena ripreso a battere un ritmo regolare dopo un’ora di aritmia pura con Stranger Things. I titoli di coda stanno scorrendo su quello che, senza ombra di dubbio e senza timore di smentita, possiamo definire l’episodio più emotivamente devastante, intellettualmente stimolante e visivamente terrificante dell’intera saga dei Duffer Brothers.
Tuttavia, forse siete ancora in quello stato di shock anafilattico che colpisce solo dopo aver visto qualcosa di epocale, qualcosa che cambia le regole del gioco per sempre. Dopotutto, avete appena visto la realtà sciogliersi letteralmente – non in senso figurato – intorno ai nostri eroi. Avete visto le leggi della fisica accartocciarsi come un foglio di carta straccia e le certezze sentimentali esplodere per ricomporsi in forme nuove e inaspettate.
Per questo motivo, noi di Top Games Italia siamo qui, armati di torce, bussole e manuali di fisica, come vostra guida sicura nel buio della Dimensione X. Oggi siamo pronti per recensire, dissezionare, analizzare al microscopio e metabolizzare insieme a voi il sesto capitolo del Volume 2 di Stranger Things 5. Mettetevi comodi, prendete il vostro vecchio volume impolverato di “Nelle pieghe del tempo”, assicuratevi di avere una scorta industriale di fazzoletti e preparatevi psicologicamente. Si torna a Camazotz.

Stranger Things 5×06 PARTE 1: RECENSIONE NO SPOILER
Qui potete leggere tranquillamente. Nessuna rivelazione sulla trama, solo analisi tematica, atmosferica e tecnica. Quindi potete non scappare ancora. Parola di Vecna!

Il Cambio di Paradigma: Quando il Gioco Finisce
Il titolo di questo appuntamento è evocativo, quasi profetico: “Fuga da Camazotz”. E mai titolo fu più azzeccato per descrivere la sensazione di vertigine che ci accompagna per tutta la durata della puntata.
D’altra parte, l’episodio precedente, “La Scossa”, ci aveva illuso. C’era l’adrenalina pura della battaglia, la speranza ingenua di una vittoria tattica, il sapore del sangue in bocca ma anche quello della gloria imminente. Questo capitolo, invece, tira il freno a mano con una violenza inaudita, facendoci sbandare emotivamente. Di conseguenza, ci schiantiamo contro il muro della realtà nuda e cruda.
Sembra quasi che i Duffer Brothers, dopo anni passati a farci sognare con mostri, stregoni e sotterranei bui, abbiano deciso di smettere di giocare. Hanno posato i dadi da venti facce sul tavolo, li hanno chiusi nella scatola di latta e, al loro posto, hanno preso in mano i manuali di fisica quantistica teorica e i trattati di psicologia del profondo di Jung.
Oltre la Transizione: Il Cuore della Stagione
In realtà , “Fuga da Camazotz” non è solo un episodio di transizione verso il gran finale, come spesso accade nelle penultime puntate di serie di questo calibro. Al contrario, è il cuore pulsante, sanguinante e vivo della stagione. È il momento cruciale in cui i nodi vengono al pettine non con le spade o i poteri telecinetici che fanno sanguinare il naso, ma con le parole, con la scienza dura e con le scelte impossibili.

Nello specifico, in questa puntata la magia lascia spazio alla scienza, quella che non fa sconti e non ammette “tiri salvezza”. Inoltre, i triangoli amorosi che ci hanno tormentato per anni si risolvono con una maturità che non credevamo possibile per dei ragazzi dell’Indiana cresciuti a sale giochi e junk food. Infine, le madri – quelle vere, quelle che preparano le lasagne ma sanno anche quando è il momento di proteggere il nido – dimostrano che non serve avere superpoteri o numeri tatuati sul braccio per essere dei supereroi.
Una Narrazione che Ribalta le Aspettative
Per iniziare la nostra discesa nel dettaglio, facciamo un’osservazione fondamentale sulla struttura narrativa di questo capitolo. “Fuga da Camazotz” è un episodio che gioca sapientemente, quasi crudelmente, con le nostre aspettative, ribaltandole una ad una come tessere del domino.
Chi si aspettava un’escalation immediata della guerra, un bombardamento a tappeto su Hawkins dopo il cliffhanger dello scorso episodio, rimarrà sorpreso e forse inizialmente spiazzato. La narrazione, invece di accelerare ciecamente verso lo scontro finale tra bene e male, si ferma. Prende un respiro profondo.
Capire l’Apocalisse per Temerla
In breve, i Duffer vogliono spiegarci come funziona l’apocalisse. Non basta vederla, dobbiamo capirla per temerla davvero. E la risposta ai nostri “perché”, cari lettori, questa volta non è “magia oscura” o “maledizione antica”. Bensì, è “fisica teorica”. Questo approccio rende la minaccia molto più tangibile. Se prima il nemico era un mostro che poteva essere combattuto con il coraggio, ora il nemico è la struttura stessa dell’universo che sta cedendo. È un cambio di prospettiva vertiginoso che eleva la serie a un nuovo livello di complessità .
L’Analisi del Titolo: Camazotz tra Mito e Letteratura
Il titolo dell’episodio non è una scelta casuale o puramente estetica, ma una chiave di lettura doppia, raffinatissima e colta, che dimostra quanto la scrittura della serie sia maturata, evolvendosi da semplice omaggio pop agli anni ’80 a opera autoriale complessa e stratificata.

Da un lato, a un primo livello di lettura più immediato e folkloristico, “Camazotz” richiama il Dio Maya della morte. Camazotz è il signore dei pipistrelli, il dominatore della notte e del sacrificio nel Xibalba, l’oltretomba maya. Considerando la massiccia, asfissiante presenza dei Demobat che oscurano i cieli di Hawkins e del Sottosopra come uno sciame biblico, il collegamento appare immediato, viscerale, quasi scontato. È il regno del pipistrello, e i nostri eroi sono intrusi nel suo dominio.
Il Riferimento a “Nelle pieghe del tempo”
Tuttavia, c’è un secondo livello molto più profondo, intellettuale, che si collega direttamente a una delle sottotrame più delicate della stagione e che funge da vera chiave di volta per comprendere la psicologia del nemico. “Camazotz” è un riferimento letterario diretto, esplicito, al libro preferito della piccola Holly Wheeler: “A Wrinkle in Time” (in italiano noto come Nelle pieghe del tempo) di Madeleine L’Engle.
Guarda il nostro ultimo video
🔔 Iscriviti al canaleNello specifico, per chi non avesse letto il romanzo (fatelo, è un capolavoro!), Camazotz è un pianeta che ha ceduto completamente all’oscurità . Ma attenzione: non è un’oscurità caotica e violenta. È un luogo governato da una mente collettiva malvagia, un cervello disincarnato chiamato “IT” (Lui). Questa entità costringe tutti gli abitanti alla conformità totale. Su Camazotz, le persone fanno le stesse cose, nello stesso momento, allo stesso ritmo. I bambini fanno rimbalzare le palle all’unisono, le porte si aprono insieme.
La Metafora di Vecna
Chi sbaglia, chi devia, chi mostra un briciolo di individualità o creatività , viene “riprocessato” o eliminato perché considerato un errore nel sistema. È il trionfo dell’uniformità , la perdita assoluta dell’Io a favore del Noi forzato.
Vi ricorda qualcuno? Esatto. Per questo motivo, questo episodio utilizza la metafora letteraria per svelarci la vera, terrificante natura di Vecna/Henry Creel. Henry non è solo un mostro distruttore che vuole vedere il mondo bruciare per sadismo. Piuttosto, egli è un tiranno che vuole assimilare. È un “IT” che vuole annullare le differenze, assorbire le coscienze nel suo alveare mentale per creare un ordine perfetto, silenzioso e terribile, dove il dolore non esiste perché non esiste più l’individuo che lo prova. L’atmosfera dell’episodio riflette magistralmente questa oppressione: i corridoi mentali sembrano labirinti di Escher senza uscita, puliti, freddi, infiniti.
Dalla Magia alla Hard Sci-Fi: La Fisica dell’Apocalisse
In aggiunta ai riferimenti letterari, un altro aspetto affascinante e rivoluzionario di questo capitolo è il cambio radicale di linguaggio. I protagonisti smettono di usare le metafore di Dungeons & Dragons per spiegare l’orrore che hanno di fronte. Dustin non cerca più la pagina giusta nel Manuale dei Mostri e Lucas non parla di tiri critici.
Ormai, il Sottosopra non è più una semplice “dimensione oscura” popolata da demoni. Diventa un problema di stabilità strutturale, di meccanica quantistica e di forze gravitazionali. Sentire i personaggi, in particolare le menti più brillanti del gruppo come Dustin e Nancy, parlare di ponti di Einstein-Rosen, di materia esotica a massa negativa e di collasso dei wormhole sposta la serie verso la Hard Sci-Fi, un territorio che Stranger Things aveva solo sfiorato ma mai abbracciato con tale convinzione.
Di conseguenza, la minaccia diventa fredda. È calcolabile e, per questo, ancora più spaventosa. Non puoi combattere la gravità con una fionda o un batacchio chiodato. Allo stesso modo, non puoi sconfiggere un paradosso fisico con un incantesimo o con il potere dell’amicizia. Questa evoluzione rende l’episodio intellettualmente stimolante, elevando la posta in gioco: se sbagliano i calcoli, non muoiono solo loro, ma smette di esistere l’universo conosciuto.
La Maturità del Cast (e delle Madri)
Sebbene i ragazzi siano straordinari come sempre, con interpretazioni che trasudano disperazione e coraggio, questo è l’episodio degli adulti. E non parliamo solo dei soliti noti come Joyce e Hopper, che ormai sono veterani di guerra.

In effetti, c’è una figura genitoriale che per cinque stagioni è rimasta ai margini, sullo sfondo. Si è preoccupata per le cene saltate, i vestiti sporchi e i coprifuoco infranti. In questo episodio, quella figura – Karen Wheeler – prende finalmente in mano la situazione. E forse prende in mano anche qualcos’altro di molto più esplosivo. Karen dimostra che il coraggio è un tratto genetico dominante in quella famiglia e che Nancy non ha preso tutto dal nulla. Senza dubbio, la sua evoluzione in questo episodio è uno dei momenti più gratificanti dell’intera serie, un payoff che aspettavamo da anni.
Inoltre, la chimica tra Natalia Dyer (Nancy) e Charlie Heaton (Jonathan) tocca vette inedite di intensità . Dimenticate i triangoli amorosi adolescenziali, le indecisioni e le gelosie da liceo. Qui, assistiamo a una conversazione tra due adulti sopravvissuti. Si amano abbastanza da dirsi la verità più scomoda e dolorosa pur di salvarsi a vicenda. È recitazione di altissimo livello, fatta di sguardi, di respiri spezzati e di silenzi che urlano più di mille dialoghi.
Stranger Things 5×06 PARTE 2: ANALISI SPOILER COMPLETI
Da qui in poi comincia il viaggio negli eventi di questo episodio, quindi siete avvisati se non avete visto ancora questo episodio FERMATEVI QUI! Non continuate. Non vi rovinate tutto. Prendetevi una pausa dalla lettura, vedetelo e poi venite a leggere nuovamente la nostra recensione.

1. Il Laboratorio e la “Materia Esotica”: Quando la Scienza fa Paura
Intanto, il gruppo d’assalto nel Sottosopra (composto da Nancy, Jonathan, Steve e Dustin) scopre l’orrore scientifico dietro la loro missione apparentemente suicida. Quella massa organica pulsante a cui Nancy ha sparato con il fucile a canne mozze nel finale dello scorso episodio nascondeva un segreto fisico, non mistico.
In realtà , non era una batteria magica o un cuore pulsante. Era, secondo la deduzione terrorizzata e rapida di Dustin, “materia esotica”.
Dustin, con il terrore negli occhi e la voce tremante, prende la parola in un monologo che ridefinisce la lore della serie. Spiega che il Sottosopra è collegato al nostro mondo da un Wormhole, un tunnel attraverso lo spaziotempo. Secondo la relatività generale, un wormhole è instabile e tenderebbe a chiudersi istantaneamente appena creato. Per tenerlo aperto, serve qualcosa che eserciti una pressione verso l’esterno, una “gravità negativa” che contrasti il collasso. Quella sostanza organica è la chiave che impedisce al tunnel di chiudersi schiacciando tutto ciò che contiene.
Quando la Realtà Cola: Uno Scenario da Incubo
Purtroppo, avendola danneggiata pesantemente ma non distrutta completamente, la stabilità del ponte è compromessa. L’effetto visivo che ne consegue è da incubo, una delle cose più belle e spaventose mai viste in TV. Improvvisamente, la realtà intorno a loro inizia letteralmente a sciogliersi.
Le pareti del laboratorio colano come cera bianca e densa. È una sostanza che ricorda il “White Goo” dei classici sci-fi o l’estetica disturbante di film come Annihilation. Non è solo un effetto grafico: è la struttura stessa della materia che perde coesione. Il pavimento diventa instabile, viscoso, simile a sabbie mobili fatte di luce e chimica. È uno scenario apocalittico, in cui la fisica stessa sta venendo meno. Se sbagliano i calcoli ora, non muoiono solo loro. Smettono di esistere le coordinate spaziali in cui si trovano. Ed è proprio qui, convinti di essere a un passo dall’annichilimento totale, in questa stanza che cola, che avviene la scena che tutti aspettavamo da anni.
2. La “Non-Proposta” di Jonathan: Decostruire l’Amore in Stranger Things
Dimenticate tutto quello che pensavate di sapere sulle coppie di Stranger Things. Dimenticate le ship war, i team Steve e i team Jonathan. Mentre sono intrappolati in questa stanza che sembra fatta di marshmallow fuso e letale, Jonathan Byers decide che è il momento. Non è il momento di morire con rimpianti o parole non dette. Piuttosto, è il momento di vivere con onestà radicale, anche se quella vita potrebbe durare solo altri trenta secondi.

Jonathan tira fuori dalla tasca l’anello che portava con sé da giorni, nascondendolo come un segreto vergognoso. Quel “macigno” di cui aveva parlato poco prima pesa davvero come un macigno sulla sua coscienza. Nancy lo vede luccicare nel biancore accecante della stanza che si scioglie. Dunque, capisce immediatamente le sue intenzioni. Si prepara a dire di sì per pietà , o per paura, o per un affetto residuo che non vuole ferire.
Ma Jonathan la spiazza. Jonathan Byers, il ragazzo silenzioso, l’outsider, compie il gesto più rumoroso e coraggioso della sua vita.
“Vuoi NON sposarmi?”
Il ragazzo non si inginocchia (non potrebbe, il pavimento è melma instabile che arriva alle caviglie). La guarda negli occhi, con la materia che cola intorno a loro minacciando di cancellarli dalla storia. Poi, pronuncia la frase che definisce la loro maturità e che entrerà nella storia delle serie TV: “Nancy Wheeler, vuoi non sposarmi?”.
Analizziamo la potenza devastante di queste parole. Sostanzialmente, è una dichiarazione d’amore potentissima, forse la più bella, onesta e altruista dell’intera serie. Jonathan sta riconoscendo, finalmente, che i loro sogni sono divergenti. Nancy vuole la carriera, l’indipendenza, vuole frequentare la Emerson, vuole diventare una giornalista d’assalto.
Al contrario, non vuole la vita tranquilla in periferia con sei figli che sogna Steve (il famoso “sogno del camper”). Soprattutto, Nancy non vuole un matrimonio “riparatore” con Jonathan solo per curare il trauma condiviso di anni di orrori. Non vuole essere legata a lui solo perché è l’unico che capisce cosa ha passato.
Una Scelta di Libertà in Stranger Things
D’altra parte, Jonathan ammette le sue colpe con una lucidità disarmante. Stava cercando di “aggiustare” le cose con un anello, usando il matrimonio come un cerotto su una ferita da arma da fuoco, andando contro l’ordine naturale del loro rapporto. Quindi, chiedendole di non sposarlo, le sta offrendo il dono più grande: la libertà . La libertà di sceglierlo ogni giorno senza vincoli, senza contratti, senza la paura del futuro predeterminato. Le sta dicendo: “Stai con me perché vuoi, non perché devi”.
Nancy, tra le lacrime che si confondono con il sudore e una risata liberatoria che spezza la tensione, accetta la “non-proposta”. Risponde con un semplice ma potente: “Accetto”.
Il Rimbalzo dell’Anello: La Metafora Fisica di Stranger Things
Successivamente, arriva il tocco di genio visivo e simbolico dei Duffer Brothers, quel dettaglio che trasforma una scena ottima in un capolavoro. Jonathan lancia l’anello lontano, nella melma bianca che ricopre il pavimento e che stava inghiottendo tutto. Certamente, in base a quanto visto nei minuti precedenti, ci aspetteremmo che l’oggetto affondi, inghiottito dal collasso della realtà , perso per sempre nel nulla. Invece, l’anello rimbalza.
Fa un distinto, cristallino ding metallico e saltella sulla superficie due, tre volte. Cosa significa? In breve, significa che la materia esotica si è indurita. Il processo di scioglimento si è fermato. Il wormhole si è stabilizzato, almeno momentaneamente.
Insomma, è una metafora perfetta, quasi poetica nella sua precisione scientifica. Nel momento in cui hanno sciolto il loro vincolo formale, pesante e artificiale (il matrimonio non voluto), l’universo ha smesso di sciogliersi intorno a loro. Hanno rimosso la “pressione” sbagliata dalla loro relazione, e la fisica ha risposto stabilizzandosi. Sono salvi fisicamente perché si sono salvati emotivamente. Addio Jancy come coppia sposata borghese infelice. Benvenuti Jancy come partners in crime per la vita. È poetico, definitivo, perfetto.
3. Karen Wheeler: L’MVP dell’Ospedale
Nel frattempo, mentre nel Sottosopra si lanciano anelli e si riscrive la fisica, nel mondo reale la situazione è critica, sporca e disperata. All’ospedale di Hawkins, i Democani inviati da Vecna hanno messo all’angolo i nostri eroi rimasti a difesa dei feriti.

Lucas sta compiendo uno sforzo sovrumano, sia fisico che emotivo, trasportando il corpo inerme di Max. Con lui ci sono Robin e Vicki. Sono in trappola nella lavanderia dell’ospedale, in una stanza senza uscite. I mostri graffiano la porta di metallo, il suono delle unghie è agghiacciante. Robin è nel panico totale, prima dell’attacco, in un flusso di coscienza isterico in cui ha appena finito di spiegare a Vicki che non è una tossicodipendente, in una scena di commedia nera geniale che serve solo ad aumentare la tensione per il massacro imminente.
Sembra davvero la fine. Non ci sono Undici o Hopper a salvarli.
L’Ingresso dell’Eroina di Stranger Things che Non Ti Aspetti
Improvvisamente, ecco entrare in scena l’eroina che per quattro stagioni e mezzo abbiamo sottovalutato, relegata al ruolo di mamma preoccupata e moglie insoddisfatta: Karen Wheeler.
Infatti, la mamma di Mike e Nancy non è lì per portare succo d’arancia ai ragazzi o chiedere educatamente di bussare prima di entrare. Ha capito che i suoi figli sono in pericolo. Ha visto l’orrore. Si trova anche lei nell’ospedale riprendendosi ancora dalle ferite del demogorgone che l’ha attaccata nell’episodio 2 del volume 1.
Con un tempismo da eroina d’azione anni ’80 – pensate a una fusione tra Sarah Connor di Terminator e Ellen Ripley di Aliens, ma con la messa in piega perfetta – Karen agisce. Sfruttando l’ambiente della lavanderia e del deposito chimico, capisce al volo le proprietà infiammabili di ciò che la circonda. Utilizza una bombola di ossigeno medico.
Quando i Democani sfondano la porta, pronti a sbranare Lucas e Max, Karen non urla. Invece di cedere al panico, la signora Wheeler innesca un’esplosione controllata. Disintegra i mostri in una palla di fuoco purificatrice, mettendo la bombola all’interno di una lavatrice.
Karen Wheeler, signore e signori. Dopo cinque stagioni di “non sapere nulla”, di cene coi parenti e bicchieri di vino bianco, diventa parte integrante della resistenza contro Vecna. È una scena catartica, che ci ha fatto alzare in piedi sul divano e applaudire fino a farci male alle mani. Finalmente, i genitori di Hawkins servono a qualcosa! Non sono più ostacoli, sono l’ultima linea di difesa.
4. Il Labirinto Mentale Di Stranger Things: Max, Holly e la Teoria del Totem
Ora, torniamo nella mente di Vecna, nel cuore oscuro di Camazotz, dove si combatte una battaglia silenziosa ma altrettanto letale. Qui, il riferimento letterario a “A Wrinkle in Time” diventa l’arma vincente, la spada con cui sconfiggere il drago.

Max, una coscienza intrappolata nella mente di Henry Creel, capisce la logica della prigione. Ha imparato dai suoi errori e dalle sue sofferenze. Capisce che per uscire non serve la musica, non questa volta. Anche perché, in un colpo di scena tragico e ironico che alleggerisce la tensione, la piccola Holly ammette candidamente di non sapere chi sia Kate Bush (un momento di “sigh” collettivo per noi spettatori, ma coerente con l’età della bambina).
Piuttosto, serve un Totem. Serve un’ancora di salvezza che rappresenti l’individualità più pura, un oggetto o un ricordo che definisca l’Io contro l’omologazione forzata di “IT” (Vecna). Per Holly, quel totem è la sua bambola, Holly l’eroica.
Stranger Things 5×06 “Holly l’eroica sei tu”Â
Max si abbassa all’altezza di Holly e fa un discorso da brividi, dimostrando di essere diventata una leader spirituale incredibile: “Holly l’eroica non è un giocattolo. Holly l’eroica sei tu”. Convince la bambina a proiettare la sua forza nella bambola, a trovare il coraggio nella sua identità , a non farsi assimilare dalla paura che la rende uguale a tutte le altre vittime.
La Doppia Fuga e il Risveglio
Infine, il finale di questa storyline è un trionfo simultaneo di montaggio e pathos. Max sente il richiamo del suo corpo fisico (la mano di Lucas che la stringe nel mondo reale) e corre verso la sua porta di luce. Holly, stringendo Stringendo la statuetta al collo come uno scudo, visualizza la sua strada verso l’Alveare nel Sottosopra (dove si trova il suo corpo fisico rapito, ancora intatto).

Il risultato è un montaggio alternato che lascia senza fiato. La regia riesce a trasmettere ogni singola sfumatura di terrore, facendoci sentire sulla pelle che la battaglia è tutt’altro che conclusa. È una sequenza visivamente devastante, dove scrittura e tecnica si fondono: dalla musica che sale di intensità fino alla prova attoriale magistrale, tutto contribuisce a creare un momento da brividi veri.
5. Il Grande Inganno: Will e il Ritorno della Spia in Stranger Things
Anche se la fuga di Max ci dà speranza e ci fa credere nel lieto fine, la storyline di Will Byers getta un’ombra lunghissima e gelida sul finale dell’episodio, ricordandoci che siamo in Stranger Things e la gioia è sempre effimera.

Nel piano astrale, Will ha un confronto finale con Henry/Vecna. Sembra sicuro di sé, forte della “vittoria” ottenuta nell’episodio 5. Ma qui arriva la doccia fredda.
Purtroppo, scopriamo che la vittoria di Will era una farsa. Una messinscena teatrale orchestrata dal maestro dei burattini. Henry, con un sorriso serafico e terrificante, rivela: “Sono io l’unico dei due che ti ha permesso di entrare”.
Scacco Matto
In realtà , Vecna non è mai stato sconfitto. Ha finto di perdere, ha incassato il colpo deliberatamente, solo per permettere a Will di riaprire la porta e riconnettersi a lui. Ora Vecna ha ristabilito il legame psichico originale, quello della seconda stagione, ma potenziato.
Will è di nuovo la sua spia. Will è, contro la sua volontà , l’occhio di Sauron nel mondo reale. Henry ora sa tutto. Conosce esattamente il loro nascondiglio. È perfettamente consapevole che Max è riuscita a fuggire. Inoltre, ha capito che il wormhole è stato stabilizzato. Di conseguenza, non ha più bisogno di sotterfugi. Sta arrivando con una furia fredda, calcolatrice e inarrestabile. Il cavallo di Troia è già dentro le mura, ed è il ragazzo che tutti stanno cercando di proteggere.
Cosa Resta della Realtà in Stranger Things?
“Fuga da Camazotz” è un capolavoro di scrittura, tensione e costruzione narrativa. Ha chiuso l’arco romantico più lungo e tormentato della serie con un’eleganza rara, regalandoci l’immagine iconica dell’anello che rimbalza invece di affondare. Ha dato gloria ai personaggi secondari, elevando Karen Wheeler a leggenda.
Ma soprattutto, ha trasformato la lore della serie in pura fantascienza, rendendo la minaccia finale non più una questione di mostri con i denti aguzzi, ma un problema di collasso universale. La posta in gioco non è mai stata così alta: se perdono, non muoiono. Se perdono, il concetto stesso di “esistenza” viene cancellato.
Ormai, non ci sono più certezze. Il Sottosopra è instabile e sanguina nel nostro mondo. Vecna è furioso e ha una spia inconsapevole nel cuore del gruppo dei nostri eroi. Tuttavia, ora sappiamo una cosa importante: questi ragazzi (e le loro madri!) non si arrenderanno senza far saltare in aria tutto ciò che trovano sul loro cammino. Il finale di stagione si prospetta catastrofico, epico e doloroso. Pertanto, con il wormhole danneggiato e la realtà che cola, la domanda non è più “chi vincerà ”. La vera domanda che dobbiamo porci è: “Cosa resterà della realtà quando la polvere si sarà posata?”.
E voi? Cosa ne pensate di questo viaggio nella follia?
Il vostro cuore ha retto alla scena della “Non-Proposta” di Jonathan o sotto sotto speravate ancora nel matrimonio tradizionale con i fiori e la marcia nuziale? E siate onesti: quanto avete gridato (da 1 a 10) quando Karen Wheeler ha fatto saltare i Democani come una vera action hero?
Secondo voi, ora che Max è sveglia, quale sarà il suo ruolo nella battaglia finale visto che è fisicamente compromessa, cieca e con le ossa ancora fragili? La sua mente sarà l’arma finale? E come gestiranno Will ora che sappiamo essere una spia attiva? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto! Le vostre teorie, anche le più folli, sono il nostro nutrimento quotidiano.
Non dimenticate di iscrivervi al canale YouTube di Top Movies Italia. Lasciate un like, attivate la campanella per non perdere le notifiche e ricordate: a volte, per salvarsi, bisogna solo avere il coraggio di dire “No” e lanciare un anello nella melma. Alla prossima, cacciatori di mostri! e non dimenticate di visitare la sezione TECH!









