martedì, Dicembre 30, 2025

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Filippo Rev Sgarbi
Filippo Rev Sgarbihttps://topgamesitalia.com
Autore e volto dei canali Youtube @theoldnerds e @patchnote-01. Appassionato di Videogames e cultura nerd.

Review Opencritic

Open Critic Top Games Italia

RECENSIONE IN BREVE

Octopath Traveler 0 rappresenta l’evoluzione definitiva dell’esperienza nata su mobile, ripensata come JRPG completo per console e PC. L’estetica HD-2D è uno dei suoi punti di forza, capace di fondere pixel art e illuminazione moderna in scenari suggestivi e coerenti. Il sistema di combattimento resta fedele al Break & Boost, ma viene ampliato dalla presenza di otto personaggi utilizzabili contemporaneamente, divisi tra prima e seconda linea, aggiungendo un livello strategico più profondo e dinamico. La narrazione mantiene una struttura frammentata e corale, con storie indipendenti che si intrecciano grazie a un protagonista personalizzabile, lasciando grande libertà di approccio. Il mondo di gioco non è enorme, ma risulta ricco di attività, missioni secondarie e contenuti opzionali, inclusa una meccanica gestionale legata alla ricostruzione della città. Qualche limite emerge nel bilanciamento, che può portare a fasi di sovra o sotto-livellamento, ma l’esperienza complessiva resta solida, coinvolgente e pensata per gli amanti dei JRPG classici reinterpretati in chiave moderna.

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Octopath Traveler 0 Recensione Completa

Se pensavate che il 2025 avesse già sparato tutte le sue cartucce migliori per quanto riguarda i giochi di ruolo alla giapponese, beh, preparatevi a ricredervi pesantemente. In un anno dominato da Expedition 33 e Silksong, Square Enix ha deciso di sganciare una bomba a orologeria che nessuno, e dico nessuno, si aspettava di veder esplodere con questa magnificenza. Dimenticate tutto quello che pensavate di sapere sui “porting da mobile”. Dimenticate le microtransazioni, gli episodi che escono col contagocce e le meccaniche predatorie pensate per prosciugarvi il conto in banca. Qui siamo di fronte a una rinascita, a una fenice che sorge dalle ceneri del free-to-play per diventare un’esperienza premium, densa e assolutamente imperdibile. Mettetevi comodi, prendete il vostro pad preferito e preparatevi a scoprire perché questo titolo potrebbe essere il JRPG che non sapevate di desiderare ardentemente.

In un panorama videoludico spesso dominato da sequel stanchi e remake non richiesti, trovarsi di fronte a un’operazione come quella compiuta con Octopath Traveler 0 è qualcosa che ha del miracoloso. Square Enix, spesso criticata per la gestione schizofrenica delle sue proprietà intellettuali, ha compiuto una scelta coraggiosa: prendere Champions of the Continent, un titolo nato e cresciuto nelle terre selvagge del mercato mobile, e trasformarlo in un’esperienza console e PC di primissimo ordine. Non stiamo parlando di un compitino fatto tanto per fare cassa, ma di una ristrutturazione profonda, quasi architettonica, che ha preso le fondamenta solide del gioco originale e ci ha costruito sopra un castello degno della saga principale.

Una Dichiarazione di Intenti Visiva e Artistica

Appena avviato il gioco, la prima cosa che vi colpirà come un treno merci in piena faccia è l’impatto estetico. La formula HD-2D, che il Team Asano ha ormai elevato a vera e propria forma d’arte, raggiunge qui vette di maturità che lasciano a bocca aperta. Se nei primi capitoli c’era ancora quell’effetto “nostalgia canaglia” che strizzava l’occhio ai 16-bit, qui siamo di fronte a un linguaggio visivo codificato, sicuro di sé e incredibilmente evocativo.

L’Evoluzione dello Stile HD-2D

Non si tratta più solo di mettere sprite bidimensionali su sfondi tridimensionali. In Octopath Traveler 0, ogni singolo pixel sembra essere stato posizionato con un’intenzione precisa. Gli sprite dei personaggi sono animati con una cura che definirei quasi maniacale; respirano, combattono ed esprimono emozioni con una fluidità che raramente si vede in produzioni di questo stampo. Ma è l’ambiente circostante a fare la parte del leone. Gli scenari sono ricchi di una profondità di campo che dona vertigine e maestosità alle ambientazioni. L’uso dell’illuminazione dinamica non è un semplice orpello tecnico, ma uno strumento narrativo: la luce delle lanterne che fende la nebbia di una foresta oscura, o i raggi del sole che filtrano attraverso le vetrate di una cattedrale, contribuiscono a creare un’atmosfera tangibile, quasi fisica.

Identità Cromatica e Atmosfera

Ogni regione di Orsterra ha una sua identità cromatica ben definita. Non avrete mai la sensazione di attraversare asset riciclati. Un villaggio montano avrà tonalità fredde, bluastre, che vi faranno quasi percepire il gelo sulla pelle, mentre le città del deserto bruceranno di ocra e arancioni vibranti. Questo non è realismo nel senso stretto del termine, ed è un bene che non lo sia. È evocazione pura. È il modo in cui la nostra memoria ha cristallizzato i ricordi dei grandi JRPG del passato, ripuliti dalle limitazioni tecniche dell’epoca e presentati con la potenza dell’hardware moderno. Square Enix ha capito che non serve il fotorealismo per immergere il giocatore in un mondo fantastico; serve coerenza, stile e una direzione artistica che non scenda a compromessi.

Il Grande Cambiamento Narrativo

Per chi mastica pane e Octopath da anni, c’è una novità che potrebbe far storcere il naso inizialmente, ma che si rivela essere una delle chiavi di volta di questa produzione. Dimenticate la struttura classica con otto protagonisti predefiniti tra cui scegliere all’inizio. In Octopath Traveler 0, voi siete l’eroe. O meglio, voi create l’eroe.

Un Protagonista per Domarli Tutti

Il gioco vi mette nei panni di un “Prescelto” (termine abusato, lo so, ma qui funziona diversamente) creato interamente da voi tramite un editor. Questa scelta, apparentemente semplice, cambia radicalmente la prospettiva della narrazione. Il vostro avatar non è il centro nevralgico di una singola, monolitica epopea dove tutto ruota attorno al suo ombelico. Al contrario, il vostro personaggio funge da “collante”. È il testimone oculare, il punto di connessione tra le miriadi di storie che si intrecciano nel continente. Essendo una figura meno caratterizzata rispetto a un Cyrus o a una Primrose, permette al giocatore di proiettarsi più facilmente nel mondo di gioco, vivendo gli eventi senza il filtro di una personalità pre-scritta troppo ingombrante. Siete voi che decidete come interpretare il vostro ruolo all’interno di questo vasto affresco corale.

La Struttura a Episodi e la Libertà di Scelta

La narrazione mantiene la struttura episodica che è il marchio di fabbrica della serie, ma la libera dai vincoli temporali del mobile gaming. Le trame sono suddivise in tre grandi filoni principali: Ricchezza, Potere e Fama. Ognuno di questi percorsi è dominato da un antagonista carismatico e, lasciatemelo dire, spesso deliziosamente malvagio. Non c’è un ordine prestabilito. Volete buttarvi a capofitto nella storia della “Strega dell’Avidità” Herminia? Prego. Preferite affrontare il tirannico Tytos e la sua ossessione per il potere militare? Accomodatevi. O forse siete attratti dalla follia teatrale del drammaturgo Auguste? La scelta è vostra.

Questa libertà totale è un’arma a doppio taglio, ma affascinante. Permette di gestire il ritmo dell’avventura come meglio credete. Se una storia vi annoia (e capiterà, è fisiologico in un’opera così vasta), potete semplicemente cambiare rotta e dedicarvi a un altro filone, per poi tornarci in seguito. È un approccio “a buffet” che rispetta il tempo del giocatore e permette sessioni di gioco anche brevi ma significative.

Un Mondo Costruito dal Basso

A differenza di molti JRPG dove la minaccia è subito cosmica e astratta (il solito dio oscuro che vuole cancellare l’esistenza), qui la trama si costruisce dal basso. I conflitti sono locali, umani, tangibili. Vedrete le conseguenze della tirannia sulle persone comuni, la disperazione causata dalla povertà estrema, la corruzione che marcisce le istituzioni. È una narrazione più matura, a tratti cruda, che preferisce mostrare le cicatrici della società piuttosto che i fuochi d’artificio della magia. Non c’è un unico grande cattivo visibile fin da subito, ma una serie di crisi interconnesse che dovrete risolvere una alla volta, tessendo lentamente la tela che rivelerà il disegno più grande.

Esplorazione e Densità del Mondo

Uno degli aspetti più intelligenti di Octopath Traveler 0 è il modo in cui gestisce le dimensioni del suo mondo. Non aspettatevi mappe open world sconfinate e vuote alla Breath of the Wild o Elden Ring. Qui la filosofia è opposta: il mondo non è enorme, ma è denso.

Ogni Angolo Ha una Storia

Non esistono spazi morti messi lì solo per allungare il brodo o farvi perdere tempo a camminare. Ogni villaggio, ogni crocevia, ogni anfratto di un dungeon ha qualcosa da offrire. Può essere uno scrigno nascosto, un NPC con una storia straziante da raccontare, una quest secondaria che vi ricompenserà con equipaggiamento utile o semplicemente un dettaglio ambientale che arricchisce la lore. Questa densità rende l’esplorazione incredibilmente gratificante. Sapere che deviare dal sentiero principale porterà quasi sempre a una scoperta interessante è lo stimolo migliore per un avventuriero.

Barriere Naturali e Progressione

Interessante è anche il modo in cui il gioco gestisce l’accesso alle aree. Quasi tutto il continente è esplorabile fin dalle prime battute. Non ci sono muri invisibili o guardie che vi dicono “non puoi passare di qui finché non hai l’autorizzazione del Re”. L’unica vera barriera è la forza dei mostri. Se decidete di avventurarvi in una zona di livello 60 quando siete al livello 15, il gioco non vi fermerà. Vi lascerà entrare, vi lascerà fare tre passi e poi vi guarderà con sadico divertimento mentre un semplice scoiattolo di livello alto disintegra il vostro party con uno starnuto. Questo sistema premia il rischio e la sperimentazione. I giocatori più abili potranno tentare sortite suicide per recuperare equipaggiamento potente in anticipo, mentre i più prudenti seguiranno le indicazioni di livello suggerite sulla mappa. È un design che tratta il giocatore da adulto, capace di valutare i rischi.

Le Path Actions Una Rivoluzione nel Gameplay

Se avete giocato ai precedenti Octopath, conoscete le Path Actions. Ma dimenticate come funzionavano lì. In Octopath Traveler 0, data la natura del protagonista unico, il sistema è stato ripensato in modo brillante.

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Tre Vie per Ottenere Ciò che Vuoi

Non dovendo scambiare personaggi nel party per usare le loro abilità uniche sulla mappa, il vostro avatar dispone di tutte le opzioni, ma queste variano in base all’NPC che avete di fronte e si basano sui tre pilastri di Ricchezza, Potere e Fama.
Volete quell’oggetto raro posseduto da un mercante? Potete comprarlo usando la vostra Ricchezza (se avete i soldi). Oppure, se il mercante è un tipo che rispetta la forza, potete sfidarlo a duello usando il Potere e prendervelo con le cattive (o meglio, convincerlo a darvelo dopo una sonora lezione). O ancora, se siete famosi e rispettati, potreste usare la vostra Fama per convincerlo a cedervelo o a farvi uno sconto.

Il Mondo Come Sistema Interattivo

Queste non sono semplici opzioni di dialogo; sono meccaniche di gameplay vere e proprie che influenzano l’esplorazione. Potete assoldare NPC come mercenari da evocare in battaglia (e credetemi, avere un cavaliere veterano che entra in campo e tira una spadata micidiale mentre voi vi curate è una goduria), ottenere informazioni segrete che sbloccano nuove aree o quest, o semplicemente raccogliere risorse. Il mondo smette di essere uno sfondo statico e diventa un sistema con cui dialogare costantemente. E la cosa bella è che spesso dovrete tornare in città già visitate quando avrete aumentato il vostro livello di influenza in una delle tre categorie per sbloccare interazioni che prima vi erano precluse.

Un Combat System da Manuale

Arriviamo ora al piatto forte, alla ciccia vera: il sistema di combattimento. Se c’è una cosa che il Team Asano sa fare divinamente, è creare sistemi di combattimento a turni che non annoiano mai. E qui si sono superati.

La Rivoluzione degli Otto Personaggi

Dimenticate il party da quattro. In Octopath Traveler 0 si scende in campo in otto. Sì, avete letto bene. Otto personaggi contemporaneamente. Ma non è il caos che potreste immaginare. Il party è diviso in due linee: quattro in prima linea (Frontline) e quattro nelle retrovie (Backline).
I personaggi in prima linea combattono, prendono danni, usano abilità. Quelli dietro, invece, sono al sicuro dagli attacchi diretti (salvo alcune eccezioni nemiche particolarmente carogne) e, cosa fondamentale, recuperano HP e MP (o SP, come si chiamano qui) alla fine di ogni turno. Inoltre, accumulano Punti Boost.

Strategia e Rotazioni

Questa meccanica del recupero passivo cambia tutto. Non dovete più preoccuparvi di gestire le risorse con il contagocce o riempire l’inventario di pozioni di mana. Il gioco vi invita, anzi vi obbliga, a ruotare i personaggi. Avete il guerriero stanco e senza mana? Spostatelo dietro e fate entrare il ladro fresco e carico. Questo crea una danza tattica continua. Dovete pianificare non solo l’attacco del turno corrente, ma anche chi avrà bisogno di riposare tra due turni, chi sta accumulando Boost per il colpo di grazia e chi serve in prima linea per assorbire i colpi.

Break e Boost Il Ritmo della Battaglia

Il sistema di Break e Boost ritorna più in forma che mai. Ogni nemico ha uno scudo con un numero. Colpendolo con le sue debolezze (armi o elementi specifici), il numero scende. A zero, lo scudo si rompe (Break), il nemico perde il turno e subisce danni massicci. Qui entrano in gioco i Punti Boost (BP). Ogni turno ne guadagnate uno. Potete spenderli per potenziare un attacco (più colpi o più danno) o un’abilità.
Il segreto del successo non è spammare attacchi a caso, ma il tempismo. Bisogna “lavorare” il nemico, abbassare lo scudo e conservare i BP per il momento esatto in cui va in Break, per poi scatenare l’inferno con il party al massimo della potenza. È un sistema che dà una soddisfazione viscerale, quasi fisica, quando un piano ben congegnato porta all’annientamento di un boss in un singolo turno di burst damage.

Classi e Maestrie: La Personalizzazione Totale

Il sistema di classi è profondo e sfaccettato. Ogni personaggio reclutabile appartiene a una classe (Guerriero, Danzatrice, Speziale, Ladro, ecc.). Ma il vostro protagonista è speciale: può imparare e cambiare classe avanzando nel gioco. E qui arriva il bello: le Maestrie.
Una volta che un personaggio ha imparato tutte le abilità di una classe, può sbloccare delle passive o delle abilità attive che possono essere equipaggiate anche se si cambia ruolo. Questo permette di creare build ibride mostruose. Volete un chierico che picchia come un fabbro ferraio? Si può fare. Volete un guerriero che schiva come un ladro e contrattacca con la magia? Accomodatevi. Verso l’endgame, la conoscenza delle sinergie tra classi conta molto più del semplice livello numerico.

Wishvale: Molto Più di un Hub

Uno degli elementi più sorprendenti e riusciti è la gestione della città di Wishvale. Non stiamo parlando di un city builder complesso alla SimCity, ma di una meccanica di ricostruzione che dà senso e scopo al vostro vagare.
Wishvale inizia come un cumulo di macerie o poco più. Reclutando NPC nel mondo (tramite le Path Actions di cui sopra) e completando missioni, potrete invitare persone a trasferirsi lì. E non è solo estetica.

Ricostruire per Progredire

Ogni nuovo abitante sblocca funzioni: il fabbro migliora l’equipaggiamento, il cuoco prepara cibi che danno buff, altri personaggi possono darvi rendite passive in denaro o materiali. Vedere la città crescere, le strade popolarsi, gli edifici sorgere dalle rovine è incredibilmente gratificante. Ti fa sentire che le tue azioni hanno un peso reale sul mondo. Wishvale diventa la vostra casa, il luogo sicuro dove tornare dopo ogni battaglia per riorganizzare le idee e le risorse. È il cuore pulsante dell’avventura, che unisce le meccaniche di gameplay alla narrativa di rinascita e speranza che permea il gioco.

Le Ombre del Passato Mobile

Non è tutto oro quel che luccica, però. Octopath Traveler 0 porta con sé alcune cicatrici della sua vita precedente su smartphone, e sarebbe disonesto non parlarne.

Un Bilanciamento Talvolta Schizofrenico

La libertà assoluta di approccio porta con sé un problema di bilanciamento. Se decidete di completare tutto il filone della “Ricchezza” prima di toccare gli altri, vi ritroverete inevitabilmente sovralivellati per i primi capitoli di “Potere” e “Fama”. Il gioco prova a compensare suggerendo un ordine, ma non lo impone. Questo può portare a momenti in cui vi sentite onnipotenti e annoiati, alternati a picchi di difficoltà improvvisi se decidete di saltare troppe tappe. È il prezzo da pagare per la non linearità.

Quest Secondarie e Riempitivi

Mentre la trama principale è di alto livello, alcune quest secondarie tradiscono la loro origine mobile. Non ci sono tonnellate di missioni secondarie, ma spesso sanno di riempitivo. Non sono obbligatorie, per carità, ma stonano un po’ con la qualità generale della scrittura delle storie principali. Si percepisce che erano contenuti pensati per tenere impegnato il giocatore mobile per qualche minuto alla fermata dell’autobus, piuttosto che parti integranti di un’epopea organica.

Il Grande Assente: La Lingua Italiana

Ed eccoci alla nota dolente, quella che farà male a molti lettori. Octopath Traveler 0 non è localizzato in italiano. In un gioco dove si legge tantissimo, dove ogni dialogo può nascondere un indizio o una sfumatura importante sulla psicologia dei personaggi, questa è una barriera d’ingresso non indifferente. L’inglese utilizzato è spesso aulico, ricercato, quasi shakespeariano in certi passaggi (soprattutto nella storia di Auguste). Per chi non ha una buona padronanza della lingua, questo potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile o, quantomeno, una fatica che spezza l’immersione. È un peccato che Square Enix non abbia investito in questo aspetto, specialmente considerando la qualità della scrittura.

Prestazioni e Tecnica

Su PC e Steam Deck il gioco è una gioia. Leggero, fluido, con tempi di caricamento quasi istantanei. L’HD-2D scala benissimo su schermi di diverse dimensioni e su Steam Deck, in particolare, sembra aver trovato la sua casa naturale. Potersi portare a letto un’avventura di questa caratura è un lusso.
Tuttavia, bisogna segnalare qualche problemino tecnico. Alcuni utenti (incluso chi vi scrive) hanno riscontrato noie con il V-Sync e la gestione del refresh rate su monitor ad alta frequenza, che possono causare qualche sfarfallio o tearing se non si smanetta un po’ nelle impostazioni o nel pannello di controllo della scheda video. Nulla che rompa il gioco, ma fastidioso in un prodotto “premium”. Inoltre, l’interfaccia, sebbene ripulita, tradisce a volte la sua origine touch con menu un po’ ingombranti e passaggi non sempre immediati col controller.

Un Confronto Necessario

È inevitabile confrontare questo titolo con la sua controparte mobile ancora esistente. La differenza è abissale. In Champions of the Continent (versione mobile), il reclutamento dei personaggi è legato alla fortuna, alle “pull”, ai soldi reali. Qui, il reclutamento è meritocratico. Vuoi quel guerriero forte? Vai nel suo villaggio, fai la sua quest, convincilo. Te lo devi guadagnare giocando, non pagando. Questo cambia tutto. Cambia il valore che dai ai membri del tuo party. Non sono figurine uscite da un pacchetto, sono compagni di viaggio che hai scelto e per cui hai faticato.
Inoltre, sono state rimosse tutte le attese artificiali. Niente stamina, niente “torna domani per continuare”. Il gioco è tuo, i tempi sono i tuoi.

Anche dal punto di vista narrativo, la natura episodica del titolo originale ogni tanto esce. Il gioco fa di tutto per collegare le varie sottotrame tra loro in un unica grande storia, ma non sempre riesce. I vari tronconi in cui la storia è spezzata sono interessanti e conivolgenti se presi tra loro, ma evidentemente pensati per essere storie autoconclusive. Il rischio è che tra il climax di un ciclo narrativo e l’inizio del seguente ci siano cali di tensione importanti che possono rendere le parti di transizione un po’ noiosi. La pazienza del giocatore che decide di proseguire viene ricompensata da storie ben scritte e climax commoventi ed emozionanti, ma questi alti e bassi potrebbero scoraggiare i giocatori meno costanti.

Ultimo aspetto, ma non da sottovalutare, la grande abbondanza di personaggi e la presenza di volti noti della serie, eredità diretta del gioco mobile, crea una piccola dissonanza narrativa, personaggi che vediamo incontrarsi e conoscersi nei capitoli precedenti (ma cronologicamente successivi) non è verosimile abbiano già condiviso avventure di tale portata epica senza “ricordarlo” nei capitoli 1 e 2… è un piccolo prezzo da pagare a livello di coerenza, ma è comunque bello poter rigiocare i personaggi che abbiamo amato negli altri capitoli del brand.

In Conclusione

Octopath Traveler 0 è un esperimento riuscito, anzi, riuscitissimo. È la dimostrazione che un grande gioco può nascondersi ovunque, anche dietro le logiche predatorie del mercato mobile, e che se liberato da quelle catene può brillare di luce propria.
Non è perfetto. La struttura frammentata, il bilanciamento a volte incerto e la mancanza dell’italiano sono difetti reali. Ma i pregi li sovrastano enormemente. Il sistema di combattimento a 8 personaggi è forse il più profondo e divertente mai creato dal Team Asano. La storia, pur con i suoi ritmi altalenanti, tocca vette di maturità e oscurità sorprendenti. La costruzione di Wishvale dà un senso di appartenenza unico.

Se amate i JRPG classici, se amate la strategia a turni, se amate le storie corali e i mondi pixel art da sogno, questo gioco deve essere nella vostra libreria. È un viaggio lungo, a tratti faticoso, ma immensamente appagante. Square Enix ci ha regalato non un semplice porting, ma una lezione di game design: come prendere un diamante grezzo sporco di fango e pulirlo fino a farlo diventare un gioiello della corona.

E voi, cosa ne pensate di questa operazione? Siete pronti a perdonare le origini mobile in virtù della qualità finale, o la mancanza dell’italiano è per voi un deal-breaker assoluto? Fatemelo sapere nei commenti qui sotto, sono davvero curioso di leggere le vostre opinioni. E se la recensione vi è piaciuta e volete supportare il nostro lavoro per portarvi sempre contenuti di qualità, non dimenticate di iscrivervi al nostro canale YouTube e di attivare la campanellina. Alla prossima avventura, su Top Games Italia!

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