mercoledì, Novembre 5, 2025
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Andrea Dal Zoppo - Lo ZioSen
Andrea Dal Zoppo - Lo ZioSenhttp://www.topgamesitalia.com
Appassionato di videogames in tutte le sue forme dall'età di 6 anni. Appassionato di musica, grafica, doppiaggio e scrittura. Mi puoi trovare su YouTube come Lo ZioSen. Qui, su Top Games Italia, troverete le mie sincere e soggettive opinioni sul mondo videoludico.

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Simon the Sorcerer sta tornando e Smallthing Studios svela il futuro

C’è un odore nell’aria. È un misto di pergamene antiche, polvere da sparo magica e un vago sentore di calzini sporchi di un adolescente. Se avete giocato su un PC o un Amiga negli anni ’90, sapete esattamente di cosa stiamo parlando. È l’odore inconfondibile di Simon, l’apprendista stregone più sarcastico, irriverente e amato della storia dei videogiochi. Per anni, il suo cappello a punta e la sua vestaglia stellata sono rimasti un caro ricordo, un’icona di un’epoca d’oro delle avventure grafiche che sembrava perduta per sempre.

Ma a volte, i ricordi si rifiutano di rimanere tali. A volte, un gruppo di sviluppatori coraggiosi e un po’ folli decide che una leggenda merita di essere raccontata di nuovo. E non solo: merita un nuovo inizio, un remake e persino di fare da apripista a un’intera nuova generazione di videogiochi.

Tenetevi forte, perché lo studio tutto italiano Smallthing Studios non sta solo per riportarci nel magico mondo di Simon: sta per piantare una bandiera e mostrare al mondo intero di cosa è capace la nostra industria. E le sorprese che hanno in serbo sono a dir poco sbalorditive.

Il Ritorno del Mago: Simon the Sorcerer Origins Arriva il 28 Ottobre

Segnatevi questa data sul calendario, incidetela sulla scrivania, tatuatela sul braccio se necessario: 28 ottobre 2025. In questa data, dopo un’attesa lunga quasi un lustro, Simon the Sorcerer Origins arriverà finalmente su PC, MAC, Playstation, Xbox e Nintendo Switch. Un lancio multipiattaforma in pompa magna per quello che non è un semplice revival, ma un vero e proprio atto d’amore firmato dallo studio di sviluppo italiano Smallthing Studios.

Stiamo parlando del prequel ufficiale di una delle avventure punta e clicca più iconiche e venerate degli anni ’90, un titolo che ha definito un’intera generazione di giocatori con il suo umorismo tagliente e i suoi enigmi stravaganti. Questo progetto, nato dalla passione e dall’esperienza ultra trentennale di figure chiave come Massimiliano Calamai (Founder e Game Director) e Fabrizio Rizzo (Lead Game Designer), non è solo un omaggio al passato, ma una dichiarazione d’intenti per il futuro. Un futuro che, come vedremo, si preannuncia più roseo e ambizioso che mai per il panorama videoludico tricolore.

Un Nuovo Inizio: Cosa Aspettarsi da Simon the Sorcerer Origins

Ma cos’è esattamente Origins? Non si tratta di un remake, né di un sequel. È una storia completamente nuova, un prequel ambientato poco prima degli eventi del primo, indimenticabile capitolo. Il gioco si ricollegherà direttamente a quei momenti, mostrandoci come il nostro Simon, un adolescente come tanti, sia inciampato per la prima volta nel mondo della magia. È un’opportunità unica per scoprire i retroscena di una leggenda, per vedere il personaggio sotto una luce inedita, forse prima che diventasse lo stregone cinico e disilluso che abbiamo imparato ad amare.

Simon the sorcerer origins 28 ottobre

Un Capolavoro Disegnato a Mano: Lo Stile Visivo

La prima cosa che salta all’occhio di Simon the Sorcerer Origins è il suo magnifico stile grafico. Dimenticatevi la pixel art, per quanto gloriosa, dell’originale. Qui, ogni fondale, ogni personaggio, ogni singola animazione è stata disegnata interamente a mano. Il risultato è un videogioco che sembra un film d’animazione di altissima qualità, un’opera d’arte in movimento che riesce a essere moderna e vibrante pur mantenendo intatta l’anima fiabesca e un po’ sgangherata dell’universo di Simon. Questo stile, che lo studio definisce “già iconico”, non è solo un vezzo estetico, ma la manifestazione visiva dello spirito di rinnovamento che anima l’intero progetto: celebrare il passato, ma con gli occhi e gli strumenti del presente.

Un Simon più Profondo, ma Sempre Irriverente

E il protagonista? Che fine ha fatto il ragazzino dalla lingua biforcuta che non risparmiava nessuno con le sue battute sarcastiche? Tranquilli, è ancora lì. La personalità ribelle e ironica di Simon rimane il cuore pulsante dell’esperienza. Tuttavia, essendo una storia delle origini, Smallthing Studios ha colto l’occasione per arricchire il personaggio con sfumature inedite, descritte come “più emotive, profonde e contemporanee”. Ci aspettiamo quindi di vedere un Simon forse più vulnerabile, più umano, un ragazzo che sta ancora scoprendo se stesso mentre viene catapultato in un mondo assurdo. È una mossa intelligente, che promette di dare nuova tridimensionalità a un personaggio che rischiava di rimanere intrappolato nel suo stesso cliché.

simon the sorcerer e nuovi progetti dello studio

Il Gameplay del Doppio Binario: Classico o Moderno? A Voi la Scelta

Qui Smallthing Studios ha fatto una delle scelte più brillanti e inclusive che si potessero fare. Riconoscendo l’esistenza di due pubblici potenzialmente molto diversi – i nostalgici veterani e i neofiti – il team ha implementato un doppio sistema di controllo. Al lancio del gioco, potrete scegliere se vivere l’avventura in due modi:

  1. Modalità Classica: Per i puristi, sarà disponibile il tradizionale gameplay punta e clicca. Preparatevi a muovere il cursore, esaminare ogni oggetto a schermo, combinare gli elementi più improbabili del vostro inventario e cliccare su ogni linea di dialogo possibile. È l’esperienza originale, senza filtri.

  2. Modalità Moderna: Per chi preferisce un approccio più attuale o per chi giocherà su console, ci sarà una modalità con controllo diretto di Simon. Potrete muovere liberamente il personaggio con la levetta analogica, in un sistema più snello e ottimizzato per tutte le periferiche.

Questa scelta non è da sottovalutare: è un ponte gettato tra due generazioni di giocatori, un modo per rendere un genere di nicchia accessibile a tutti, senza però snaturare l’esperienza per chi l’ha amata nella sua forma originale.

Simon the sorcerer origins Smallthing studios

Smallthing Studios: Un Orgoglio Italiano dal Respiro Internazionale

Il lancio di Simon the Sorcerer Origins è l’occasione perfetta per puntare i riflettori su Smallthing Studios, una realtà che rappresenta una delle punte di diamante dell’industria videoludica italiana. Con una sede creativa nel suggestivo borgo di Chiavari, in Liguria, e altre sedi strategiche a Gorizia e persino a Cupertino, nel cuore della Silicon Valley, lo studio incarna perfettamente la capacità di unire il talento e la creatività nostrana con una visione e un’ambizione globali. La vera forza dello studio risiede nella sua leadership. Figure come Massimiliano Calamai e Fabrizio Rizzo non sono novellini, ma veterani con oltre trent’anni di esperienza, persone che hanno vissuto l’epoca d’oro dei videogiochi e che ora usano quella passione per creare nuove esperienze.

La prova più grande della loro competenza? Essere riusciti a ottenere il consenso e la benedizione dei fratelli Woodroffe, i creatori originali di Simon the Sorcerer. Non è un dettaglio da poco: significa che i “padri” del personaggio hanno visto nel progetto di Smallthing Studios il rispetto e la qualità necessari per affidare loro la propria creatura. E il lungo periodo di sviluppo, quasi cinque anni, testimonia una cura maniacale per i dettagli, che ha incluso persino la creazione di un motore di gioco proprietario per avere il pieno controllo sulla propria visione artistica e tecnica.

Non Solo Origins: Una Valanga di Giochi in Arrivo

E qui arriva la parte che ha lasciato tutti a bocca aperta. Durante un evento speciale tenutosi proprio a Chiavari, Smallthing Studios ha alzato il sipario sul proprio futuro, dimostrando che Simon the Sorcerer Origins non è un punto di arrivo, ma il trampolino di lancio per una lineup di progetti incredibilmente varia e ambiziosa. Preparatevi, perché l’Italia sta per fare la voce grossa.

Simon the Sorcerer Remake: La Leggenda Rinata, di Nuovo

Se Origins è il nuovo inizio, questo è il ritorno alle origini. Smallthing Studios ha annunciato di essere al lavoro su un remake completo del primo, leggendario Simon the Sorcerer, uscito originariamente nel 1993. Sì, avete capito bene. Il gioco che ha dato inizio a tutto tornerà in una veste completamente rinnovata, utilizzando lo stesso magnifico stile grafico disegnato a mano che potremmo a breve ammirare in Origins.

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Questa è una notizia bomba per tutti i fan di vecchia data. Poter rivivere le avventure di Simon alla ricerca del mago Calypso, le gag con i gobbi tonti, l’incontro con il boscaiolo rimbambito e la fuga dal terribile Sordid, tutto ridisegnato con la qualità di un moderno film d’animazione, è un sogno che si avvera. È anche una mossa commerciale astuta: dopo aver introdotto il personaggio ai neofiti con il prequel, quale modo migliore di farli innamorare se non con una versione moderna del capolavoro che ha iniziato la saga?

Simon the sorcerer remake

Sword of Sodan 2: Il Ritorno di un Brutale Classico per Amiga

Smallthing Studios dimostra di avere un debole per il retrogaming più viscerale. Tra i progetti in cantiere figura infatti Sword of Sodan 2, il sequel ufficiale di un picchiaduro a scorrimento del 1988, originariamente uscito su Commodore Amiga. Chi ha qualche capello bianco (o non ne ha più) ricorderà Sword of Sodan per i suoi sprite enormi e per una violenza grafica che all’epoca fece scalpore. Era un gioco difficile, legnoso, ma con un fascino innegabile. L’idea di un sequel ufficiale, a quasi quarant’anni di distanza, è una mossa coraggiosissima, un vero e proprio omaggio a una nicchia di appassionati del gaming a 16-bit. Ci aspettiamo un fighting game che mantenga lo spirito “ignorante” dell’originale, ma con la fluidità e la profondità che la tecnologia moderna consente.

Sword of Sodan 2

Where the River Dies: Un Viaggio Emozionale in Stile A+

Cambiando completamente genere, lo studio ha presentato Where the River Dies, un’avventura classificata come A+, indicazione di un progetto indie di altissimo profilo. Si tratta di un walking simulator che promette di essere un’esperienza profondamente narrativa ed emozionale. La premessa è tanto suggestiva quanto malinconica: seguiremo il viaggio di quattro personaggi uniti nella missione di raggiungere “la Foce”, un luogo misterioso che sembra essere l’origine del male che sta consumando un Principe morente. Le tematiche esplorate saranno l’amicizia, la speranza e la morte. Da queste prime informazioni, il gioco sembra puntare a un’esperienza contemplativa e toccante, sulla scia di capolavori del genere come What Remains of Edith Finch o Firewatch. Un progetto che dimostra la volontà dello studio di esplorare generi diversi e di puntare anche sulla narrazione d’autore.

Where the river dies simon the sorcerer

14:18: Un Ambizioso Horror Psicologico dal Sapore Biblico

E per finire, il progetto forse più ambizioso e oscuro del lotto: 14:18. Classificato come un titolo AA (quindi con un budget e una scala produttiva maggiori, a metà tra l’indie e il tripla A), si tratta di un horror psicologico in terza persona. La descrizione fornita è tanto scarna quanto intrigante: il gioco avrà un “sapore biblico” e immergerà i giocatori in un “oscuro viaggio”. Questa suggestione apre a scenari affascinanti. Stiamo forse parlando di un horror con tematiche apocalittiche, demonologiche o legate a miti e leggende religiose? Il titolo stesso, “14:18”, potrebbe essere un riferimento a un passo delle sacre scritture. In un mercato affamato di esperienze horror di qualità, un progetto italiano di questo calibro, che promette di unire una narrazione profonda a meccaniche in terza persona, ha tutte le carte in regola per diventare un titolo di cui si parlerà a lungo.

Tutti questi nuovi videogiochi, è bene ripeterlo, sono previsti in arrivo su PC, MAC, Playstation, Xbox e Nintendo Switch, a conferma della strategia multipiattaforma e dell’ampio respiro commerciale di Smallthing Studios.

1418 horror

L’Italia che si fa sentire

Insomma, il messaggio è forte e chiaro. L’Italia dei videogiochi non è più solo terra di piccoli team indie talentuosi, ma sta finalmente esprimendo un potenziale produttivo di livello medio-alto, capace di dialogare con il mercato globale, di gestire licenze prestigiose e di spaziare tra i generi con una versatilità impressionante. Simon the Sorcerer Origins è solo la punta di un iceberg che promette di regalarci enormi soddisfazioni negli anni a venire.

Non vediamo l’ora di mettere le mani su questo attesissimo prequel e, ovviamente, su tutti gli altri progetti annunciati. E voi? Quale di questi giochi vi intriga di più? Siete pronti a tornare nel mondo di Simon? Diteci la vostra nei commenti qui sotto!

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