Dimenticate la lotteria, le auto nuove, o la scoperta che nel vostro seminterrato si nasconde un’armeria nanica perfettamente conservata. C’è una notizia che, per un fan della Terra di Mezzo, scuote le fondamenta del mondo molto più di un Balrog che inciampa per le scale. Tenetevi forte, perché il segnale è stato lanciato, i corni di Gondor (o forse di Abu Dhabi?) hanno suonato: un nuovo, colossale videogioco de Il Signore degli Anelli è in sviluppo.
E non stiamo parlando di un gestionale di Hobbiville o di un simulatore di giardinaggio elfico. No, signori. Le prime, succose indiscrezioni parlano di un action game in terza persona con un budget stellare di circa 100 milioni di dollari, progettato con un unico, audace, quasi folle obiettivo: “competere con Hogwarts Legacy”.
Avete sentito bene. L’eco di questa frase sta ancora rimbalzando tra le vette delle Montagne Nebbiose e le profondità di Moria. Da un lato, un brivido di eccitazione pura ci percorre la schiena: l’idea di un’esperienza open-world immersiva, curata e vasta come quella offerta ai fan di Harry Potter, ma ambientata nell’universo di Tolkien, è il sogno proibito di chiunque abbia mai impugnato un telecomando. Dall’altro lato, un sudore freddo ci gela il sangue, mentre il ricordo traumatico di un certo hobbit storpio e buggato, noto come The Lord of the Rings: Gollum, striscia fuori dalle ombre per sussurrarci all’orecchio: “Non illuderti, tesssoro”.
Siamo di fronte a un potenziale capolavoro generazionale o all’ennesimo, costoso disastro digitale? Allacciate le cinture, affilate le lame e prepariamo le pipe: è ora di analizzare tutto ciò che sappiamo e, soprattutto, tutto ciò che temiamo su questo misterioso nuovo capitolo videoludico della più grande saga fantasy di tutti i tempi.

Cosa Sappiamo Finora: L’Oro di Smaug o l’Anello di Sauron?
Prima di lanciarci in speculazioni selvagge, mettiamo in ordine i fatti, come farebbe un meticoloso Elrond prima di una riunione del Consiglio. Le informazioni, provenienti da fonti autorevoli come Insider Gaming, dipingono un quadro tanto ambizioso quanto vago.
Genere e Ambizione: Si tratterà di un action game in terza persona. Il benchmark dichiarato, “competere con Hogwarts Legacy”, suggerisce fortemente una struttura open-world, una forte componente narrativa e un alto livello di personalizzazione e immersione.
Il Tesoro sotto la Montagna: Il progetto sarebbe parzialmente finanziato dall’Abu Dhabi Investment Office (ADIO) con una cifra che si aggira intorno ai 100 milioni di dollari. Per darvi un’idea, siamo nel range di budget di titoli come Horizon Zero Dawn o The Last of Us Part II. Una cifra che promette qualità, ma che non garantisce nulla. Fino ad ora, lo sviluppo è stato finanziato internamente.
La Compagnia degli Sviluppatori: Dietro le quinte troviamo Embracer Group, il colosso svedese che nel 2022 ha acquisito i diritti di sfruttamento videoludico dell’IP di Tolkien per quasi 400 milioni di dollari. Tra gli studi coinvolti, emerge il nome di Revenge, uno studio di cui, francamente, si sa molto poco, il che aggiunge un ulteriore strato di mistero (e ansia).
Tempistiche: L’accordo è in lavorazione da oltre un anno e un annuncio ufficiale potrebbe arrivare “presto”, forse già la prossima settimana.
Questi sono i mattoni con cui stanno costruendo la nuova Minas Tirith dei videogiochi. La domanda è: il progetto finale sarà una fortezza inespugnabile o un castello di carte pronto a crollare al primo soffio di vento?

Il Fantasma di Hogwarts Legacy: Un’Ombra Lunga sulla Terra di Mezzo
“Competere con Hogwarts Legacy”. Soffermiamoci su questa frase. Non è un obiettivo da poco. Il titolo di Avalanche Software è stato un successo planetario non solo per le vendite stratosferiche, ma per essere riuscito in un’impresa quasi magica: ha permesso a milioni di persone di vivere la propria fantasia.
Il successo di Hogwarts Legacy non risiede in un gameplay rivoluzionario, ma nella sua capacità di far sentire il giocatore uno studente di Hogwarts. L’esplorazione del castello, la partecipazione alle lezioni, la personalizzazione del personaggio, la scoperta di segreti nascosti tra i corridoi… tutto contribuiva a un’immersione totale.
Per un gioco de Il Signore degli Anelli, questo significa che non basterà avere una mappa enorme e un sistema di combattimento decente. Dovrà:
Catturare l’Anima della Terra di Mezzo: L’universo di Tolkien è intriso di malinconia, di una storia millenaria che trasuda da ogni rovina, di un senso di meraviglia e, al contempo, di perdita. Un gioco che voglia competere a questo livello deve farci sentire il peso della storia di Arda, non solo mostrarcelo.
Offrire un Mondo Vivo e Credibile: Dalle locande fumose di Brea alle solenni sale di Minas Tirith, il mondo deve essere più di una semplice scenografia. Deve essere popolato da personaggi con le loro routine, le loro storie, le loro paure. L’esplorazione deve essere gratificante, premiando la curiosità con scorci mozzafiato, antiche rovine e segreti dimenticati.
Dare al Giocatore un Ruolo Significativo: Chi saremo? Un Ranger del Nord che pattuglia le terre selvagge? Un giovane soldato di Gondor durante l’assedio? Un Elfo che ha visto l’ascesa e la caduta di intere civiltà? La nostra storia dovrà intrecciarsi con la grande narrazione senza “romperla”, offrendo una prospettiva unica sugli eventi che conosciamo o, ancora meglio, su eventi mai raccontati.
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La sfida è titanica. L’asticella non è solo alta, è appesa alla cima della Torre di Orthanc. E la storia recente dei giochi LOTR ci insegna che cadere è spaventosamente facile.

La Maledizione di Gollum e l’Eredità Frammentata dei Videogiochi LOTR
Parliamoci chiaro: essere un videogiocatore fan de Il Signore degli Anelli negli ultimi anni è stato come essere un abitante di Osgiliath. Periodi di relativa pace e qualche bella costruzione, intervallati da assedi brutali e cocenti delusioni. E la delusione più recente porta il nome di Gollum.
Sviluppato da Daedalic Entertainment e pubblicato proprio da Embracer (tramite Nacon), The Lord of the Rings: Gollum è stato un disastro su tutta la linea. Un gioco tecnicamente arretrato, con un gameplay frustrante e una narrativa che non aggiungeva nulla di significativo al personaggio. È stato un fallimento così spettacolare da costringere lo studio di sviluppo a chiudere i battenti e a ritirarsi dalla creazione di videogiochi.
Questo evento è una ferita ancora aperta e serve come monito perenne: il nome di Tolkien sulla copertina non è uno scudo magico. Se il gioco è brutto, è brutto. E il pubblico non perdona.
Ma sarebbe ingiusto ridurre la storia videoludica della Terra di Mezzo solo a questo scivolone. Abbiamo avuto momenti di gloria epica che questo nuovo titolo dovrà onorare.

L’Epoca d’Oro: Gli Action della PS2
Chiunque abbia avuto una PlayStation 2 ricorda con affetto Il Signore degli Anelli: Le Due Torri e Il Ritorno del Re. Questi giochi, pur essendo dei “semplici” hack ‘n’ slash, erano realizzati con una cura e una passione palpabili. Riprendevano scene iconiche dei film, permettevano di impersonare gli eroi della Compagnia e, soprattutto, restituivano perfettamente il feeling delle battaglie campali. La difesa del Fosso di Helm o l’assedio di Minas Tirith rimangono, per molti, esperienze videoludiche indimenticabili. Lezione da imparare: catturare la spettacolarità e lo spirito dell’opera originale è fondamentale.
L’Innovazione Inaspettata: L’Ombra del Nemesis System
Più recentemente, Monolith Productions ci ha regalato La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor e L’Ombra della Guerra. Questi titoli, pur prendendosi libertà narrative a dir poco audaci (Cele-flirt-bor, stiamo guardando te), hanno introdotto una delle meccaniche più innovative degli ultimi decenni: il Nemesis System. La capacità di creare rivalità organiche con capitani Orchi che ricordavano i nostri scontri, si evolvevano e ci davano la caccia, ha reso il mondo di gioco dinamico e personale. Lezione da imparare: non aver paura di innovare. Un gioco de Il Signore degli Anelli può e deve portare nuove idee sul tavolo.
I Pilastri della Comunità: LOTRO e La Battaglia per la Terra di Mezzo
Non possiamo dimenticare due capisaldi che vivono ancora oggi grazie a community appassionate. The Lord of the Rings Online (LOTRO) è un MMORPG che da quasi due decenni permette ai giocatori di esplorare una versione incredibilmente dettagliata e fedele della Terra di Mezzo. E la saga strategica La Battaglia per la Terra di Mezzo è ancora oggi considerata da molti il miglior RTS fantasy mai creato. Lezione da imparare: esiste un pubblico enorme e dedicato, affamato di esperienze di qualità ambientate in questo universo, che abbraccia generi diversi.
Questo nuovo gioco non nasce nel vuoto. Si inserisce in un’eredità complessa, fatta di successi strepitosi e fallimenti abissali. Per avere successo, dovrà imparare da entrambi.
Chi Sono i Nani Dietro la Montagna? Embracer e… Revenge?
E qui, amici miei, la faccenda si fa nebulosa come il sentiero per Valinor. I nomi coinvolti nel progetto sono un mix di certezze preoccupanti e incognite assolute.
Embracer Group: Da un lato, sono i detentori dei diritti. Devono, per forza di cose, essere coinvolti. D’altro canto, la loro gestione dell’IP finora è stata, per usare un eufemismo, altalenante. Dopo un’aggressiva campagna di acquisizioni, il gruppo sta attraversando una fase di pesante ristrutturazione, con chiusure di studi e licenziamenti.

La loro prima grande uscita sotto l’egida LOTR è stata Gollum. Non esattamente un biglietto da visita rassicurante. La speranza è che quel fallimento sia servito da lezione e che ora vogliano investire seriamente per creare un prodotto di punta che giustifichi la spesa di 400 milioni per i diritti.
Revenge Studios: Qui entriamo nel regno dell’ignoto. Dalle informazioni reperibili online, sembra che “Revenge” sia uno studio con sede in India, con un organico che varia dagli 11 ai 50 dipendenti, la cui missione è “trasformare il gaming online”. Ora, fermiamoci un attimo. Un team di massimo 50 persone sta lavorando a un Tripla A da 100 milioni di dollari destinato a competere con un gioco sviluppato da centinaia di persone (Avalanche Software)?
Questo è un plot twist degno di Mordor. Ci sono due possibilità: o le informazioni sullo studio sono incomplete/errate, oppure Revenge è solo uno dei tanti team di supporto coinvolti in un progetto molto più grande, guidato da uno studio principale che non è stato ancora nominato. Vogliamo sperare nella seconda opzione, perché altrimenti l’impresa sembra impossibile quanto lanciare l’Anello nel Monte Fato con una fionda.
Speculazioni e Sogni Proibiti
Con le informazioni a nostra disposizione, l’unica cosa che possiamo fare è sognare. E criticare i sogni, ovviamente. Quale storia potrebbe raccontare questo nuovo colossale gioco?
Scenario 1: La Scommessa Sicura – La Guerra dell’Anello, ma di lato.
La scelta più ovvia sarebbe ambientare il gioco durante gli eventi de Il Signore degli Anelli, ma seguendo un personaggio originale. Immaginate di essere un Ranger del Nord, come Halbarad, che riceve la chiamata di Aragorn. O un Cavaliere di Rohan che combatte al Fosso di Helm e ai Campi del Pelennor. O ancora, un Nano dell’esercito di Dáin che difende Erebor dall’assedio delle forze di Sauron nel Nord. Questo approccio permetterebbe di sfruttare l’iconicità degli eventi narrati nei libri, offrendo al contempo una prospettiva fresca. Il rischio? Essere costantemente messi in ombra dai protagonisti principali.Scenario 2: L’Approfondimento Storico – Le Guerre Dimenticate.
Qui le possibilità sono infinite e fanno gola a ogni appassionato di lore.La Guerra di Angmar: Un’ambientazione cupa e brutale nella Terza Era, con i regni successori di Arnor che crollano sotto i colpi del Re Stregone. Sarebbe un perfetto dark fantasy, con spettri, orchi delle nevi e una lotta disperata per la sopravvivenza.
La Lotta Fratricida di Gondor: La guerra civile che ha devastato il regno del Sud. Un gioco con intrighi politici, tradimenti e battaglie tra eserciti gondoriani. Meno “bene contro male”, più sfumature di grigio.
La Guerra degli Elfi e Sauron: Un salto nella Seconda Era. Potremmo impersonare un guerriero elfico sotto il comando di Gil-galad o Elrond, combattendo l’Oscuro Signore quando era ancora nel pieno del suo potere, con l’Eriador in fiamme. Epicità garantita.
Scenario 3: L’Inaspettato – Le Storie Mai Raccontate.
Perché non osare? Un gioco che ci metta nei panni di un Nano durante la Guerra tra Nani e Orchi, una campagna sanguinosa combattuta nelle viscere delle montagne. O un’avventura che segue le tracce degli Stregoni Blu, Alatar e Pallando, nelle misteriose terre orientali di Rhûn e Harad, combattendo l’influenza di Sauron lontano dagli occhi dell’Ovest. Queste opzioni sarebbero rischiose, ma potrebbero offrire storie completamente nuove e affascinanti.

Qualunque sia la scelta, la chiave sarà una: il rispetto per il materiale originale. L’universo di Tolkien è vasto e profondo; non c’è bisogno di “reinventarlo” o di contraddirlo. C’è un tesoro di storie che aspettano solo di essere raccontate nel modo giusto.
Un Nuovo Inizio per la Terra di Mezzo?
La notizia di un nuovo gioco Tripla A de Il Signore degli Anelli è come la luce di Eärendil: una scintilla di speranza in tempi bui. L’ambizione di creare un’esperienza alla Hogwarts Legacy è esattamente ciò che i fan chiedono da anni: un mondo vasto, immersivo e fedele in cui perdersi.
Tuttavia, l’ombra del passato recente è lunga. Il fallimento di Gollum, la gestione incerta di Embracer e i dubbi sullo studio di sviluppo ci costringono a tenere i piedi per terra, anche se i nostri cuori vorrebbero già galoppare verso le pianure di Rohan.
Per ora, non possiamo fare altro che attendere un annuncio ufficiale, sperando che questo progetto colossale sia affidato a mani capaci, a persone che amino e comprendano la Terra di Mezzo tanto quanto noi. Il potenziale è illimitato. Potremmo essere all’alba di una nuova, gloriosa epoca per i videogiochi tolkieniani. O potremmo star guardando l’ennesimo Orco che si prepara a inciampare.
Solo il tempo lo dirà. Fino ad allora, teniamo le dita incrociate e le spade affilate.
E voi, cosa ne pensate di questo annuncio? Quale storia o epoca della Terra di Mezzo vorreste esplorare in un action RPG open-world? Siete pieni di speranza o lo scetticismo regna sovrano? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
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