martedì, Dicembre 23, 2025

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Andrea Dal Zoppo - Lo ZioSen
Andrea Dal Zoppo - Lo ZioSenhttp://www.topgamesitalia.com
Appassionato di videogames in tutte le sue forme dall'età di 6 anni. Appassionato di musica, grafica, doppiaggio e scrittura. Mi puoi trovare su YouTube come Lo ZioSen. Qui, su Top Games Italia, troverete le mie sincere e soggettive opinioni sul mondo videoludico.

Review Opencritic

Open Critic Top Games Italia

RECENSIONE IN BREVE

La recensione descrive "Back to the Dawn" come un intenso RPG survival in stile "Zootropolis noir", ambientato in un carcere di massima sicurezza animato da una dettagliata pixel art. I giocatori scelgono tra due protagonisti, tra cui un reporter incastrato che ha solo 21 giorni per raccogliere prove e dimostrare la propria innocenza.

Il gameplay ruota attorno a una rigida routine carceraria, costringendo a gestire strategicamente tempo, salute e sanità mentale. La sopravvivenza dipende dalle interazioni con decine di personaggi e gang, privilegiando diplomazia e ingegno rispetto al semplice combattimento a turni. La costante pressione del limite di tempo crea un'esperienza impegnativa ma appagante.

Con una trama matura e un'enorme rigiocabilità, il titolo è definito un "gioiello indie" imperdibile per chi ama le storie complesse e le scelte significative.

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Back to the Dawn, la recensione di un GDR come pochi

Il concept alla base di Back to the Dawn è potente e sorprendente: immaginate Zootropolis in salsa noir, ma con mafia, intrighi politici, tensione sociale e meccaniche survival RPG – il tutto reso attraverso una pixel art curata e ricca di dettagli. Il titolo, disponibile su PC (Steam) e Xbox Series X|S (anche tramite Game Pass), immerge il giocatore in un ambiente carcerario di massima sicurezza, dove ogni detenuto ha una storia da raccontare e ogni scelta può determinare la differenza tra la libertà e una condanna definitiva. Questa recensione approfondisce la struttura narrativa, le meccaniche e la profondità emotiva di un gioco che ci ha conquistato con il suo realismo e le sue innumerevoli possibilità. Ecco quindi, la nostra recensione.

La recensione di Back to The Dawn è stata scritta e curata da Lo ZioSen, del quale riportiamo il video YouTube dedicato.

Narrativa ramificata con due protagonisti

La struttura narrativa offre due punti di vista distinti, ognuno con tono e obiettivi diversi. Thomas, una volpe reporter incastrata per non aver ceduto a pressioni politiche, finisce in prigione con soli 21 giorni di tempo per raccogliere prove che possano salvare se stesso e, potenzialmente, l’intera città. Thomas deve infatti smascherare il sindaco corrotto che lo ha fatto incarcerare, entrando in una trama investigativa complessa fatta di inchieste, alleanze e dilemmi morali.

Bob, una pantera detective sotto copertura, offre invece una narrativa più lineare ma ugualmente coinvolgente: la sua missione è smascherare un pericoloso criminale che si nasconde tra i detenuti, spinto anche da motivi di vendetta personale. Entrambi i percorsi offrono oltre 20 ore di gioco ciascuno, con finali multipli modellati dalle vostre scelte.

Va detto, però, che scegliendo Thomas si accede al fulcro più ricco e ramificato della trama. La scrittura si dimostra solida e i dialoghi sono incisivi; nonostante il gioco sia interamente in inglese, il testo risulta accessibile anche a chi non è madrelingua, permettendo di godersi l’intreccio narrativo senza troppe difficoltà.

Una prigione che diventa un mondo

Il cuore del gameplay si sviluppa attorno a una prigione viva e stratificata, dotata di una rigorosa routine quotidiana. La giornata nel carcere è scandita da cinque fasi fisse:

  • Sveglia – appello mattutino in cui è possibile scambiare due parole con detenuti e guardie.

  • Lavoro – si svolge un impiego (ad esempio in lavanderia) per guadagnare qualche soldo, oppure si esplorano le celle vuote di altri detenuti.

  • Pasti – momenti dedicati a socializzare, contrattare scambi e fare contrabbando di beni.

  • Ricreazione (ora d’aria) – occasione per allenarsi, curare gli “affari” delle gang interne e portare avanti varie missioni.

  • Lockdown – rientro in cella, durante il quale ci si può dedicare ad attività clandestine (come scambi nascosti) o a interazioni extra prima del coprifuoco.

Ogni azione intrapresa in queste fasi consuma tempo, stamina, cibo o sanità mentale, e trascurare anche uno solo di questi aspetti può rivelarsi fatale nel lungo periodo. La bellezza di Back to the Dawn è che ogni attività quotidiana offre opportunità di gioco: si può scegliere di lavorare onestamente in lavanderia, provare a bussare alla porta di qualche guardia in cerca di favori, esplorare passaggi segreti nel muro oppure dialogare con altri detenuti per ottenere favori o informazioni vitali.

La prigione ospita:

  • 47 personaggi unici,

  • 3 gang interne,

  • decine di microtrame da scoprire.

Il giocatore deve continuamente bilanciare salute fisica, stabilità mentale, energia e relazioni sociali per sopravvivere e farsi strada. Ogni giornata diventa così un puzzle strategico da risolvere, e ogni partita può divergere enormemente nelle scelte compiute e nelle ricompense ottenute, rendendo l’esperienza di gioco altamente personale e unica.

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Il sistema RPG sottostante ruota attorno a quattro statistiche principali: Forza, Agilità, Intelletto e Carisma. Questi valori iniziali sono determinati dal background del protagonista scelto e possono essere migliorati nel corso dell’avventura tramite il crafting di oggetti, l’equipaggiamento trovato o acquistato e le interazioni sociali (favori, alleanze, addestramenti). Il combattimento è presente – con scontri a turni di impostazione abbastanza classica e semplice – ma spesso la diplomazia o la furtività si rivelano scelte più efficaci per raggiungere gli obiettivi.

Del resto, come nota anche qualcuno, “Thomas non è un pugile” e mettersi a fare a botte nelle prime ore significa solo perdere tempo prezioso; molto meglio investire sull’intelligenza, sui rapporti con una gang o sui secondini corrotti, così da vedere risultati concreti molto più in fretta. La rigiocabilità risulta altissima: oltre 100 missioni, abilità e quest esclusive sbloccabili stringendo determinate alleanze, e scelte etiche diverse creano un’esperienza dinamica e mai ripetitiva, Trascurare l’aspetto psicologico o fisico del protagonista, inoltre, può portare a situazioni estreme (dalla perdita della sanità mentale al game over): ogni decisione è quindi carica di significato e peso sul finale.

Estetica evocativa e atmosfera sonora credibile

Sul piano artistico, Back to the Dawn scalda il cuore di chi ama la pixel art. Lo stile grafico riesce in un equilibrio improbabile tra il charme cartoon e il grigiore cupo dell’ambiente carcerario. I personaggi animali antropomorfi sono espressivi e animati con cura, presentando design 2D che risultano al contempo accattivanti e realistici rispetto al contesto. Ogni ambiente di gioco – dalle celle al cortile, dalla lavanderia fino ai tetti e persino alle fognature – possiede un’identità visiva forte e coerente con il tono noir della storia. Il carcere appare sporco, sovraffollato e carico di dettagli minuziosi; è un luogo che brulica di tensione e di opportunità nascoste ad ogni angolo, dando davvero l’idea di un ecosistema vivo.

L’illuminazione in stile cinematografico, le palette di colori malinconiche e tanti piccoli elementi di environmental storytelling lavorano all’unisono per rafforzare la doppia anima del gioco: da un lato un mondo corrotto, duro e senza sconti; dall’altro una comunità strana ma resiliente, dove non manca una certa arguzia e umanità neanche in mezzo alla brutalità. Anche il comparto sonoro riesce nell’intento, pur restando discreto: effetti ambientali realistici, musiche che accompagnano con intelligenza i momenti di maggiore tensione e brani quasi noir jazz che si alternano a pulsazioni elettroniche quando si è sul punto di una scoperta (o di un disastro). Persino i dialoghi – seppur testuali – sono calibrati con i giusti tempi sonori, completando un quadro immersivo di alto livello.

Una curva di difficoltà intensa ma appagante

La vera sfida di Back to the Dawn risiede nel limite dei 21 giorni: il gioco tiene il giocatore sotto pressione costante, imponendo che ogni scelta venga ponderata con attenzione. Questa tensione non è un caso, ma è volutamente imposta dagli sviluppatori per rafforzare l’esperienza narrativa e far emergere il tema della corsa contro il tempo. All’inizio il sistema può risultare spiazzante o addirittura frustrante – il ticchettio inesorabile dei giorni che passano non perdona errori – ma pianificando con astuzia e facendo scelte strategiche si viene sempre ricompensati.

Va apprezzato che il titolo offra anche opzioni di gioco flessibili, venendo incontro a diverse esigenze: ad esempio, è stato reso disponibile un DLC gratuito chiamato “Game Modifier Toolkit” che consente di modulare la difficoltà e modificare vari parametri (aumentare le statistiche del personaggio, ridurre i danni subiti, facilitare alcuni check dei dadi, ecc.). Questa sorta di toolkit concede un po’ più di respiro e libertà nell’approccio a ciascun giorno, pur senza eliminare del tutto il limite di tempo.

La contropartita è che qualsiasi salvataggio in cui si attivano questi aiuti avrà gli achievement disabilitati, a tutela dell’integrità della sfida originale. Si tratta di un approccio intelligente che unisce impegno e accessibilità, permettendo di adattare l’esperienza a vari stili di gioco senza snaturare la tensione narrativa di base.

Conclusione: un gioiello indie da scoprire

Back to the Dawn è, senza mezzi termini, una delle avventure indie più intense e ricche dell’anno: una trama matura, un’ambientazione carismatica, meccaniche profonde e una rigiocabilità massiccia lo rendono un unicum nel panorama attuale. Non è un gioco indulgente – vi metterà alla prova duramente – ma proprio per questo ogni vittoria, anche una fuga parziale, sa di conquista. La stampa internazionale non ha esitato a definirlo “una gemma rara” tra gli RPG, e non possiamo che concordare. Lo consigliamo con entusiasmo a chi ama riflettere, fare scelte difficili e vivere storie intricate e sfaccettate. Back to the Dawn è un gioco che merita di essere portato a termine… e poi ricominciato da capo, per scoprire tutti i percorsi nascosti che ha da offrire.

Se ti piacciono le nostre recensioni, continua a seguirci su TopGamesItalia.com, dove troverai guide, news e tanto altro sul mondo videoludico. Da appassionati, per appassionati.

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